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Visualizzazione dei post da giugno, 2015

Il vestito della festa

In Italia, per tradizione forse legata al cattolicesimo e all'andare a messa la domenica, si usava e si usa il vestito della festa. Nell'armadio ci sono dei capi che vengono indossati solo la domenica o giù di lì. Accade ancora che anche i ragazzi  possiedano il giaccone "usa e getta" per andare a scuola e quello costoso per andare a messa. La cosa in sé non ha niente di negativo, anzi è positivo che ci si rechi in luoghi sacri, a cerimonie o ad occasioni importanti vestiti in modo rispettoso e magari un po' speciale. Di certo la stola di seta rosa con paillettes sarà più adatta al matrimonio della cugina che alla spesa nel negozietto dietro l'angolo. Eppure, fuor di metafora, le supermamme educate sin da bambine "al vestito della festa" si rendono conto che dietro questa abitudine si cela a volte un atteggiamento nei confronti della vita. Non già perché tale modo di fare potrebbe essere letto come perbenista o fariseo, quanto piuttosto per un

Parentesi - alcuni pensieri

Alcune supermamme tornando a casa dal lavoro pensano e riflettono su quello che sentono dire... Ecco, i loro pensieri potrebbero suonare più o meno così: "Anche io ho paura se attraverso una zona degradata di una città, se mi si avvicina un tipo sospetto, se percepisco di non essere sicura. Anche io non desidero che i ladri – di qualsiasi nazionalità – entrino in casa mia o che qualche malintenzionato – di qualsiasi nazionalità - importuni le mie figlie adolescenti quando girano da sole per la città. Eppure non capisco a chi stia giovando questa campagna mediatica fatta di proclami politici, annunci sui giornali, catene virali su facebook che presenta il nostro paese come un paese orribile… a cosa sta portando questa visione delle cose? Se si legge tutto quello che si dice in giro l’immagine che ne esce è quella di un paese caratterizzato fondamentalmente da due aspetti: da un lato quello di un paese invaso dagli stranieri, visti sempre e unicamente come aggressori e nemici