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Visualizzazione dei post da ottobre, 2010

Abissi

Capita a volte che i figli comincino a fare domande che dimostrano lo scricchiolare di certe teorie, come quella della formichina/topolino che porta via dentini e riporta soldini; o come quella di sante o babbi o vecchiette che nottetempo ci ricolmano di regali. Le supermamme non vorrebbero mai che arrivasse quel momento che mette la parola fine ad un’era iniziata anni prima e che le riporta inevitabilmente a loro stesse. Capita poi che una sera uno di quei figli perda l’ennesimo dente, non dentino, ma premolare, canino, magari un po’ maciullato e sporco, e che si interroghi su come sia possibile che una formica sia interessata a quella schifezza e soprattutto come faccia a trasportarla… Le supermamme a malincuore decidono che è arrivato il momento di entrare nella fase due, quella della maggior consapevolezza, quella in cui ai sogni si unisce la dura realtà, quella in cui i loro cuccioli non saranno più presi in giro dai compagni perché credono a quelle cose. E allora si siedono amor

Metamorfosi

Undici anni prima, bucando il guscio, una testina umida con due occhioni aperti-immensi-curiosi-svegli-pronti a indagare il mondo, aveva fatto partire il processo di trasformazione da donna a mamma e supermamma. Il resto viene da sè, senza tante parole.

Stanchezza

A volte le supermamme sono stanche e si domandano il perché. Si chiedono cosa debbano fare per ritrovare un po’ di se stesse. Certo hanno interrato le piante officinali in terrazza, andranno a provare la lezione di pilates, si sono ripromesse di perfezionare il loro inglese, tedesco, francese, hanno in mente quella conferenza con la giallista che tanto amano… Cercano, insomma, di ritagliarsi quel famoso tempo per sé che tutti, da quando sono mamme, dicono loro essere un toccasana. Eppure si sentono stanche, nonostante la pappa reale bio. E sanno anche perché. Perché in fondo la loro mente non si ferma mai, le loro mani non si fermano mai, anche quando sono ferme. Domani saranno al lavoro dalla mattina alla sera e oggi devono pensare alla signora che verrà a stirare (e non pare ma anche riporre la biancheria stirata la sera stanche può essere un lavoro!), al pranzo e alla cena da improntare perché mariti e figli possano nutrirsi, ad essere decenti e presentabili per il giorno dopo (ma c

Mumwatching

Uno dei punti di osservazione ideali per studiare mamme e supermamme è il portone delle scuole primarie, nell’attesa che i bambini escano. Diversamente dalla scuola dell’infanzia, in cui i genitori entrano a orari variabili per prelevare i loro frugoli, o dagli altri ordini di scuola, in cui l’attesa e i convenevoli sono ridotti al minimo o inesistenti, la scuola primaria offre questa opportunità. Non sempre tale mumwatching si rivela attività interessante o piacevole, perché molte sono le specie di donne ivi raccolte. Sicuramente però sarà molto istruttiva. Nascoste dietro occhiali da sole più o meno evidenti le supermamme si osservano a vicenda, forse si studiano, talvolta si ignorano. C’è il gruppetto delle abituee, quelle che dispongono di maggior tempo, che arrivano quasi mezzora prima dell’orario e si appartano all’ombra di un albero a parlare-discutere-chiacchierare. Questo genere in particolare sa sempre tutto, assenze di compagni e maestre, festine organizzate o meno, compiti

Simboli

Le supermamme inguaribili romantiche simboliche streghe neocontemporanee, pur nella loro razionalità e nel loro tenere tutto sotto controllo, attribuiscono agli oggetti inanimati, alle foto, a tutto, un significato recondito. Per loro non è solo quella cosa lì che sta davanti a tutti; per loro è portatrice di ricordi, immagini, odori suoni, flashback. Come in una proustiana ricerca del tempo perduto. Così il pigiama consumato a fiorellini con l’elastico ormai andato è associato sempre al primo abbraccio con quel frugoletto minuscolo che già le guardava con occhini spalancati, gli stessi di oggi. Quel disco di Concato le riporta alla loro gravidanza, alla sottile nausea, all’odore di primavera, alla paura mista alla voglia di nuovo. L’era glaciale tre le riporta a tanta malinconia, stanche sul divano, riappropriandosi della propria vita, della propria famiglia, in una lunga convalescenza. Il cassetto della cucina da riordinare si congiunge a quella voglia di fare e riordinare mentre i c