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Visualizzazione dei post da marzo, 2012

Quale odore?

Ogni cucciolo di ogni razza e specie riconosce ad occhi chiusi la propria mamma, annusandola. Quello che per la gente normale è un qualunque odore, talvolta eccessivo, altre volte sgradevole, altre ancora pressochè inesistente, per loro è l'odore primo, quello di casa, della protezione, dell'abbraccio caldo e avvolgente. Così i cuccioli di ogni taglia ed età affondano i loro musi in acido odore di latte dolciastro e ferroso, in vestiti impregnati di tabacco, in profumi esageratamente dolci e finti, in residui di cipolla-aglio-fritto, in lievi nuvole borotalcate, in primaverile aria di bucato o in invernale ricordo di camino e legna bruciata, in tracce di agitazione, stanchezza e sudore, in odore di crema per le mani, deodorante delicato, deodorante pungente, in vestiti messi all'aria non a sufficienza, in abiti di naftalina, lavanda protettiva, arancia e cannella bruciate sul fuoco, in acre e pungente misto di hennè e deserto, in appicciocose lacche per capelli, rossetto

Crochi

Quando a fine ottobre sotto un ventaccio pungente, chinate su una striscia di terra dura e fredda, faticosamente facevano buchi; e quando tiravano fuori dal sacchetto olandese comprato in chissàchefiera quei cipollotti polverosi e secchi che parevano inerti... allora quasi non avevano speranza che ne sarebbe uscito qualcosa. Lo fanno tutti gli anni, o quasi, è una specie di rito, ma a volte il freddo delle giornate autunnali già quasi invernali le fa desistere e pensare "perchè poi?". Ma quando i primi raggi un po' più caldi, appena sciolta la neve, con la terra ancora fredda e gelata fanno comparire dei piccoli ciuffetti; e quando dai ciuffetti si intuiscono petali chiusi; e quando con i propri cuccioli indovinano se il colore sarà giallo, bianco o viola; e quando quella striscia di terra dura appare rinnovata e colorata e rallegra chi passa di lì il mattino o la sera... allora capiscono che ne vale sempre la pena. Di piantare bulbi e aspettare e credere che sbucheran

Sguardo ironico

Come nei film dalla fotografia perfetta e dalle immagini calde e ovattate le supermamme immaginano e sognano magici incontri amorosi. Con corredo di petali di rosa, lenzuola profumate candide o colorate, musica di sottofondo, incensi o profumi, la pelle appena inondata di essenze, a volte il camino acceso, altre volte mille candele sparse, olii e unguenti per massaggi rilassanti, il momento perfetto, l’atmosfera perfetta, la “location” perfetta, sia essa una baita sperduta o un romantico capanno fintamente rustico in riva al mare, con le onde sullo sfondo, zanzariere svolazzanti e una leggera brezza. Invece ci vuole senz’altro uno sguardo ironico per guardarsi dall’esterno nella realtà di scampoli di tempo, ritagliati tra tutto l’immaginabile, tra un sonno e un pianto, tra l’ennesima richiesta di aiuto e il catechismo, magari prima di crollare distrutte dopo aver steso il bucato, aspettando che l’arrosto consumi il sugo, con la pelle tutt’altro che coperta d’essenze inebrianti, con