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Visualizzazione dei post da dicembre, 2010

verbi da fine anno

Aspettare sognare rimpiangere accogliere temere brindare baciare sperare preparare sfornare pensare incrociare le dita accarezzare festeggiare voltarsi guardare avanti addormentarsi... e tutto quello che ogni vita delle supermamme racchiude. Buon nuovo anno a tutti!

Perle preziose

Nella vita di ciascuno e quindi assolutamente anche in quella delle supermamme c’è una profonda esigenza di sentirsi in armonia. Ungaretti nella sua sinteticità esprimeva al meglio questo concetto quando scriveva “il mio supplizio è quando non mi credo in armonia”… Ebbene a volte accade che le supermamme vivano dei momenti, a volte degli istanti, in cui si sentano in pace con se stesse e con il mondo, vorrebbero far durare quel momento, sentono la pienezza e la vita attorno a sé, si sentono avvolte da qualcosa che è grande e le comprende assieme a ciò che è attorno a loro. Spesso nel vivere questa sensazione c’è di mezzo la natura, difficilmente la frenesia della vita di città, la televisione, le corse, gli stimoli e i bisogni veri e falsi della civiltà le fanno sentire altrettanto in armonia. Così vorrebbero conservare nel mucchio quelle perle preziose, e poterle tirare fuori nei giorni in cui la natura e il loro animo sono solo nebbia, uggia, foschia e buio. …Il sole che alle 8 in pu

Tette da fotografare

Lungi dal pensare a racconti o indicazioni tendenti al pornografico la trattazione si proporrà invece di affrontare l’eroismo e il coraggio senza pari che interessano le supermamme in particolari momenti della loro esistenza. Uno di questi, a ben vedere, è senz’altro il parto, o ancor meglio il post-partum. Tralasciando in questo momento la trattazione riguardante il baby blue (modo gentile di indicare lo stato di assoluta prostrazione e disperazione in cui talune mamme si trovano arrivate a casa con il pargoletto che pur piccolo sta stravolgendo le loro esistenze) ci si soffermerà brevemente sullo stato di cambiamento fisico. Già gli ultimi mesi di gravidanza le avevano rese simili a cetacei con difficoltà di movimento e piedi a zampogna( e che invidia quelle che dicono di essere andate in bicicletta fino al giorno prima di partorire!); già l’abbigliamento ripetitivo, ampio e infagottato le aveva fatte sentire poco attraenti…; ma ora che la pancia non c’è più ed è rimasta quell’append

Tipologie e giornate tipo

Pur nelle caratteristiche di base molto comuni, esistono diverse tipologie di supermamme. L’analisi di una categoria particolare, quella delle supermamme insegnanti, in una loro giornata aiuterà a comprendere lo stato di… prostrazione? soddisfazione?...depressione? esaltazione?...in cui tutte le supermamme, indipendentemente dal loro mestiere, possono trovarsi. Già durante la notte un figlio può svegliarsi con tosse persistente e le supermamme in questione spalmano timo sul petto o sotto i piedi, danno sciroppo omeopatico e fanno soffiare il naso super tappato da cui comincia ad uscire anche sangue abbondante. Se le supermamme in questione faticano a sopportare la vista del sangue per un vissuto tutto personale (va molto di moda dire così…) i 3/4 della famiglia saranno alzati insieme all’una di notte. Ma il mattino si apre con un’alba fredda e rosata e lascia prevedere bene. Peccato che la mattinata a scuola, raggiunta dopo 30 km di auto su strada ghiacciata, mattinata che doveva esse

Miracolo signora G e signora F

Le nuove condizioni economiche delle supermamme lavoratrici fanno sì che sia sempre più difficile far quadrare i conti. Da un lato infatti il lavoro le assorbe dal mattino a sera (checché ne dicano in molti), e il lavoro poi raddoppia nella cura dei figli, della casa, del cibo…; dall’altro non solo il tempo non basta mai, ma neppure i soldi. Allora pensano: cosa poter tagliare di non indispensabile per poter tirare un po’ il fiato? (a dire il vero prima si erano chieste come poter aumentare le entrate, ma non essendo giunte ad alcuna risposta convincente, che non sfiorasse l’inverosimile, erano passati alla domanda successiva). E dopo molto mumble mumble arrivano alla conclusione che l’apparecchio non si può eliminare, la ginnastica neppure, il cibo biologico di base neppure (che senso ha proseguire per 10 anni e poi mollare?) e allora si può tagliare la “colf”. O meglio: si possono eliminare le 4 ore settimanali di pulizia della casa e le 4 ore bimensili di stiro della biancheria… Sem

Domande, ricordi, vergogne e dubbi

Certe domande dei propri figli risvegliano ricordi e interrogativi. “Ma per quanto ci lasciavi in terrazza?” può esordire una sera tranquilla uno dei pargoli e alle supermamme si apre un mondo. Si rammentano di cose che erano davvero nel dimenticatoio, di quando l’ultima spiaggia per ottenere qualcosa era mettere in terrazza (per qualche secondo) le proprie creature, con qualsiasi condizione atmosferica, “insensibili” di fronte alla disperazione vera o simulata di aquile indispettite e indisponenti. O di quando l’età dei capricci imperversava e bave, pianti, rotolamenti sul pavimento le faceva sentire impotenti e correvano a leggere Mastromarino, Asha Philips, Bollea e nonostante tutto si sentivano sbagliate, cattive e perse. O si rifugiavano nell’angolo più lontano della casa per non sentirle quelle urla e si tappavano le orecchie e rosicchiavano le unghie e si chiedevano cosa fosse più giusto. A volte esageravano, se ne accorgono ora, altre volte no. Esageravano, e se ne vergognano,