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Visualizzazione dei post da 2011

Auguri

Capita che, distrattamente, guardando dallo specchietto retrovisore, le supermamme si accorgano che ci sono delle strisce di colore, là dietro. Anche se fino a ieri c'era la pioggia, anche se la notte prima la nebbia non faceva vedere il cielo, nè altro. Si accorgono del rosa, dell'arancio, delle striature e, in fondo, dei profili innevati e stagliati, che fino a ieri non c'erano. E ripensano alle parole della loro saggia Amica che le consigliava di vedere il bello che c'è nel mondo e sulla terra; di non fermarsi a considerare solo quello che ci vogliono far considerare e che spesso ci colpisce negativamente; di pensare all'amore di tutte le mamme del mondo, unito, che se pure non si vede, c'è, esiste, ed è tanto contrapposto a tutto il male e il brutto che ci mostrano in tanti; di tendere perciò il proprio cuore, ed il proprio essere, alla Speranza. Ed è proprio questo che le supermamme, come moderne aùguri, guardando quei colori dallo specchietto, si aspett

GGG

GGG, ovvero Gestione di Grumi e Grovigli. In certi periodi del giorno, dell'anno o della vita le supermamme si trovano a dover gestire dentro e fuori di loro dei grovigli o dei grumi che apparentemente, o realmente, sono difficili da dipanare e da sciogliere. Grovigli di pensieri, siano essi preoccupazioni, corripsondenze di amorosi sensi o liste interminabili di cose da fare, disfare, sistemare, organizzare. Grovigli di oggetti, carte da regalo, enormi sacchetti in cui segretamente celare i doni che magicamente compariranno sotto l'albero la mattina di Natale. Grovigli di strade, quando devono percorrere più volte lo stesso percorso, per andare a lavorare, per la spesa, per prendere il cucciolo chicchessia a destra e a manca (pare che poi crescendo questi ragazzi diventino sempre più esigenti e non possano affatto rinunciare a questo o quell'appuntamento con il conseguente aumento esponenziale delle corse da tassista delle suddette). Grovigli di sogni e speranze, viag

Tempo di letterine

Nella fervente attività degli gnomi lapponi aiutanti di Babbo, capita che nello smistare la posta si trovino di fronte ad una lettera come questa, scritta da una supermamma... "Caro Babbo Natale, non ti chiederò quest'anno una miracolosa crema per il contorno occhi per colmare i solchi scavati da preoccupazioni, lacrime notturne e pensieri, e da meravigliosi caldi raggi di sole in luminose giornate estive o in insospettabili limpidi giorni d'inverno; non ti chiederò il desiderato fornello a 5 piastre per avere lo spazio per una padella in più quando vengono gli amici o per il pentolone delle feste a sobbollire nel mezzo, esalando profumi e vapori che fanno già famiglia; non ti chiederò quei maglioncini o quelle canottierine lana-seta plissettate o quegli abitini o caldi e coccolosi ed anche un po' sexy che ho addocchiato nelle vetrine già addobbate e illuminate, forse inutilmente dati i tempi; non ti chiederò il cagnolino o il gattino che tanto vogliono le mie bam

Dosare

Come sapienti alchimiste le supermamme devono costantemente dosare gli ingredienti. Dosare le parole perchè siano quelle giuste, nè troppo sdolcinate, nè troppo dure, nè demoralizzanti, nè incapaci di rafforzare, non stupide, ma ironiche... Dosare l'amore verso i figli, non tanto per il rischio che sia troppo, quanto perchè sia ugualmente distribuito tra le proprie creature, così che nessuno si senta minore, nessuno maggiore; in modo che le attenzioni verso uno non siano esclusive, ma ciascuno abbia la certezza di avere il proprio posto saldo nel cuore di mammà. Dosare i sentimenti, perchè la tristezza o la rabbia o la paura di certi giorni non traspaiano troppo o almeno non soffochino la gioia di esserci, di vivere giorno per giorno, di vedere i sorrisi e le prodezze esteriori ed interiori dei propri pargoli. Dosare il proprio tempo, facendo miracolosi travasi e pozioni tra mille variabili in cui ci sia qualcosa anche per sè, non fosse altro che una risata con i colleghi, un c

Si può?

Anche con quel peso sullo stomaco, sul cuore, nella testa, le supermamme guardano la luce autunnale e le strade cosparse di foglie gialle e i diversi colori degli alberi che incontrano lungo il loro cammino. Per un attimo sembra tutto ancora possibile e le supermamme si chiedono se a loro sarà ancora concesso guardare il mondo con quella luce, che è mista di speranza, serenità, sapori e sensazioni nascosti chissà dove come in un riccio di castagna. Una luce che fino a poco fa le illuminava e le faceva infantilmente essere felici. Ora si chiedono se sarà ancora così, o diverso e se diverso come. E, dentro, sperano che tutto ciò non si spenga mai. Anche se adesso il buio la sera cala presto.

Vorrebbero

Le supermamme vorrebbero tutto per i loro figli, vorrebbero quello che più li renderà felici, veri, sinceri, vivi e realizzati; vorrebbero essere sicure del futuro, di tutto ciò che sarà anche se sanno benissimo che ciò non è possibile. Talvolta vorrebbero l'impossibile. Ad esempio vorrebbero non avere mai fatto l'ipotesi che un loro adorabile e adorato cucciolo avesse il diabete. Vorrebbero non aver mai sentito le parole che confermavano l'ipotesi. Vorrebbero cancellare tutti quei giorni in cui devono capire che ciò che sta succedendo è vero. Vorrebbero già essere abituate a tutto e forti. Vorrebbero che il diabete fosse venuto a loro. Vorrebbero credere ed essere sicure che tutto andrà bene, e che i loro piccoli non soffriranno mai. Vorrebbero non sentire più niente. Vorrebbero essere capaci di accettare e vivere e credere sempre. Vorrebbero non sentire la sofferenza di un figlio che capisce che sarà per sempre. Vorrebbero volare alte e leggere sostenute dalle

Non vorrebbero

Le supermamme non vorrebbero avere mal di testa mai e soprattutto alla vigilia di un compleanno in cui dover preparare torte e tortine; non vorrebbero arrivare a sentirsi cariche di nervosismo e stanchezza; non vorrebbero perdere la speranza nel futuro; non vorrebbero sentire con le proprie orecchie trattare male un proprio figlio; non vorrebbero dover dire a quella propria creatura che di certe persone è meglio non fidarsi, è meglio far finta che non esistano; non vorrebbero neppure sentirsi raccontare che a scuola i loro pargoli vengono presi in giro perchè stanno con i bambini più deboli, o diversamente abili, o disabili, che sono loro amici; non vorrebbero arrivare a pensare "in che mondo li sto facendo vivere"; non vorrebbero sentirsi in errore per aver "tirato su" persone sensibili, semplici, normali e non agguerriti mini adulti litigiosi, opportunisti e capaci di ferire deliberatamente; non vorrebbero che sempre quelle creature venissero addirittura p

La prima volta

In questo capitolo del grande manuale sulle supermamme non si tratterà del mitico mitizzato mito del primo approccio amoroso-sessuale delle suddette, ma di un altro passaggio significativo della loro esistenza non meno coinvolgente e sconvolgente. Si tratta della prima volta che le supermamme fanno “bagagli e burattini” (per lavoro, per divertimento, per prova, per curiosità...) e partono, da sole. Da sole? Il concetto stesso appare strano e impossibile. Be’, certo, il pensiero correrà chissà quante volte ai loro frugoletti e al compagno di vita a casa, e quindi sole davvero non lo saranno mai, ma questa volta in viaggio saranno proprio senza di loro, senza quella porzione di famiglia che è più dentro che fuori di sé. Nei preparativi per l’evento le supermamme cercano di non sentire troppo quelle diverse vocine interiori che le spingono ora a sentirsi in colpa, ora a gioire per l’inaspettata occasione, ora ad avere paura che succeda qualcosa (le supermamme che temono l’aereo, poi, n

Bob e il profumo del pomeriggio

Tutte le volte che le supermamme andando al lavoro incappano in un riccio spiaccicato sull'asfalto non possono fare a meno di pensare alla puntata in cui Bob aggiustatutto costruisce un sottopassaggio per la famiglia dei ricci che devono attraversare la strada. E' un mito Bob! Aggiusta e sistema ogni cosa e soprattutto catalizza l'attenzione dei più piccoli con dolcezza. Così le supermamme pensano ai pomeriggi in cui quello era l'appuntamento gioioso (questo tipo di magia è stato annientato dall'arrivo del digitale terrestre che rende tutto così banalmente e stupidamente disponibile), in cui i propri cuccioli si entusiasmavano per le avventure di un omino di pongo e i suoi fantastici amici, o nello scegliere il documentario da vedere a geo e geo, in cui il latte e ovomaltina iniepidito lasciava adorabili baffetti bianchi sulle labbra, e i pezzetti di lego sparsi sul tappeto sarebbero diventati la sera noiosissimi da riporre nella scatola. Sarà perchè si idealizz

in una carezza

Passando la sera o la notte nella camera dei cuccioli, un istante prima di stendersi nel proprio letto e spegnere l'energia, le supermamme passano una carezza lenta e leggera sulle teste dei loro bambini. Li vedono lì indifesi e forti, addormentati sognanti, più o meno cresciuti eppure identici a quando erano in culla, con gli stessi lineamenti rilassati, i capelli ancor più soffici, le ciglia lunghe a disegnare profili. E vorrebbero dire tante cose, vorrebbero pacificare tutte le tensioni della giornata, spiegare tutte le cose non dette, soffermarsi ora su quello che per impegni o stanchezza o fretta era stato tralasciato... E con quella carezza vorrebbero dire più o meno così: "ti voglio un bene che non si può dire; scusa se mi sono arrabbiata perchè le divisioni a due cifre non ti entravano in testa; scusa se in quel momento non ho capito che bastava ascoltarti un attimo; se non ho prestato attenzione ai tuoi capricci con cui mi volevi dire qualcosa; perdonami se non son

In ricerca

A volte le supermamme desidererebbero metterci una croce sopra, ripartire da zero, buttare via tutte le boccette, i granulini, le prescrizioni, le pastigliette, i medicinali allopatici, omeopatici, fitoterapici, i rimedi della nonna, della zia e della prozia, le tisane, gli infusi,…e trovare davvero quel che fa per sé. Certe e grate del fatto che la “medicina tradizionale” magari davvero ha salvato loro la vita, si rendono però conto che non le ha però mai capite davvero fino in fondo, non si è presa cura di loro come desidererebbero, quasi prese in braccio, confortate, ascoltate, curate. Ma neppure semi di pompelmo, scrocchiature di collo, riflessologie, magnetoterapie, fiori di Bach, raddrizzamenti di colonna con strane pistoline gommate, acque energizzate, ionizzate, probiotici e prebiotici, aloe, guaranà, acai, radici, oli essenziali (…e molto altro ancora) hanno la capacità di sortire il medesimo effetto. Forse bisogna accontentarsi o trovare il rimedio giusto? Per questo le super

Considerazioni inaspettate dal diario di una supermamma

Certo che le supermamme che hanno vinto una vacanza pagata in un bio-hotel dell’Alto Adige grazie ad un concorso di disegno vinto da una propria creatura sono davvero fortunate. Vuoi mettere la soddisfazione? Si può provare ad immaginare cosa possa succedere quando un’evenienza del genere si realizza. Arrivando da una pianura straordinariamente calda e afosa in un paesaggio luminoso, verde, isolato e rilassante, anche al primo sguardo le aspettative non possono che essere altissime. Osservando sin dal viottolo quel castelletto bianco costruito con bioedilizia e incastonato come una pietra preziosa in quel contesto le aspettative si rinforzano. Eppure entrando in quel silenzioso hotel nel primo pomeriggio (come entrare in una grande città la domenica), e osservando i due unici ospiti già visibili, che si scopriranno poi senza dubbio particolari, un leggero senso di inquietudine le pervade: i due ospiti parlano senza emettere suoni, sorseggiano acqua lentamente e indossano calzini al

Doni

Talvolta alle supermamme più fortunate sono concessi dei doni insospettabili. Si tratta ad esempio dei nipoti o delle nipoti. Già le supermamme sono fortunate quando dispongono di una o più sorelle in grado di accompagnarle nel cammino diversamente arduo dell'esistenza, ma se una di queste sorelle (o fratelli, benineteso!) sforna anche qualche pargoletto, la fortuna raddoppia. Perchè, ci si chiederà? Per una serie di motivi a cui le supermamme non avevano mai pensato. Innanzitutto la gioia di vedere delle creaturine nascere, crescere, trasformarsi giorno dopo giorno è sempre un miracolo. Se poi queste creature ti offrono tutte le gioie e quasi nessun inghippo (leggi: svegliarsi di notte, allattare a comando senza tregua, pulire cacche e pipì in ogni momento e luogo, insistere per le pappe, avere la responsabilità di decidere le linee educative, dover essere all'erta anche quando la stanchezza prevale...) allora il gioco è ancor più semplice. Inoltre quei corpicini ciccio

Mancanze

Nella sequela dei giorni uno dopo l’altro le supermamme rischiano di non accorgersi dell’unicità e dell’essenzialità delle piccole persone che hanno accanto. Scorrono i giorni in riti e ripetizioni che spesso si traducono in richieste, piccole rimostranze, rimproveri, indicazioni, perdendo di vista un po’ l’interiorità e la profondità. Eppure arriva la nemesi. Sottile, leggera, strisciante. Capita che una cucciolotta che sta crescendo parta per il campo scuola. Niente di strano, le supermamme sono ormai avvezze a tali partenze. Certo, la prima volta che succede si sentono perse, si svegliano nel cuore della notte, pensano se avranno fatto bene a mandare i loro cuccioli inermi nella “foresta”, non vedono l’ora di sentirli al telefono, si pentono di averli sentiti perché non sono riuscite a capire se stavano bene davvero, ipotizzano qualsiasi situazione in cui quelle creature potrebbero aver bisogno di loro e loro non ci sarebbero… in sostanza, fin dalle viscere si sentono perse, come se

Di sirene, specchi e assenze

Brainstorming: vacanza, assenza, vuoto, vacuum, lontananza, mancanza... Detto così sembrerebbe quasi negativo, come concetto; eppure le supermamme sanno che a quella parola sono legate sì le assenze, sì i vuoti, sì le lontananze, ma da quello che logora, impigrisce, schiaccia, ingrigisce. Non sanno chi le inventò, ma le vacanze in detta accezione sono un toccasana, un modo per allontanarsi dagli aspetti più noiosi e stressanti della quotidianità e di staccare davvero la spina, con tanto, se non con tutto. Un'assenza apparentemente non significativa del periodo di ferie è quello dello specchio a figura intera...in quale appartamento di vacanza i proprietari spenderanno infatti soldi per un così futile orpello? già tanto se ci metteranno la caffettiera, o il passaverdure. Le supermamme non se ne accorgono neppure, fino a che uno dei loro cuccioli chiede loro di alzarle per guardarsi al minuscolo specchietto del bagno al quale altrimenti non arriverebbero. E si rendono pure conto di q

Puntini

Quando le supermamme decidono di partire per una località di vacanza si sentono un po’ stranite nel guardare quel puntino sulla carta geografica che appare lontano, estraneo, diverso. Certo ripongono molte speranze e molte aspettative in esso: relax, novità, ripresa, curiosità, ricarica, desiderio, riposo… Ma niente le rassicura più del loro luogo di residenza, in cui conoscono, si destreggiano, si muovono con naturalezza o stanchezza, ma interiormente sicure; e quel puntino a km da casa incute un po’ d’ansia prima della partenza. Quando poi le supermamme arrivano nel luogo prescelto per le loro vacanze ne restano subito colpite per le bellezze, i colori, gli odori, le diverse abitudini, i diversi sapori, e pur non rimpiangendo casa devono pur sempre scoprire, capire, annusare ed adattarsi. Il processo di adattamento però dura in genere poco e la familiarità con i luoghi si sostituisce con l’estraneità, le sm si muovono per le viuzze e i negozietti, apprendono nomi ed abitudini, si imm

Avviso alle naviganti

Qualora le supermamme dovessero affrontare un viaggio in mare potrebbero risultare utili i seguenti consigli. Consiglio n. 1 Munirsi di travelgum Consiglio n. 2 Munirsi di copertina antiacaro per proteggere i figli da eventuali allergie (coperte delle cabine probabile ricettacolo di quel simpatico essere allergizzante) Consiglio n. 3 Essere consapevoli che il training autogeno in certe circostanze non funziona; meglio servirsi di potenti gocce antipanico per resistere all’ondeggiare delle onde cha aprono e chiudono ritmicamente i cassetti della cabina (ma chi mai utilizzerà quei cassetti?). Ovviamente ciò vale solo per le supermamme con defaillance emotive paranoiche… il resto della famiglia e le sm più forti probabilmente non si accorgeranno neppure di quell’ondeggiare (conferma del mozzo: “stanotte si ballava bene, eh?”) Consiglio n. 4 S-M-E-T-T-E-R-E DI P-E-N-S-A-R-E e cercare di rilassarsi, provando una profonda solidarietà per Ulisse, Cristoforo Colombo, i Normanni… assolutamente

Vacanze e tranquillità: cronaca di un week end al mare

(ovvero…quando è troppo è troppo) (ovvero…si salvi chi può) (ovvero…troppi MA) Quando le supermamme ventilano ai loro mariti l’idea di una giornata al mare con le cuginette e alcune amichette delle figlie, loro bofonchiano un po’ cinicamente che quella sarà tutt’altro che una giornata rilassante e le supermamme si risentono leggermente, perché sono supermamme e pensano che in fondo è un’occasione di amicizia e svago per sé e per tutta la famiglia. Soprattutto, poi, sanno che dopo quella giornata un po’ impegnativa ci saranno due giorni di pieno relax con la propria supermamma sorella, le nipotine, le proprie figlie; asseconderanno la voglia di stare insieme, di seguire ritmi rilassati, di giochi sereni tra le cuginette, di sole e mare e vento benefico. E anche quando al termine della giornata “un po’ impegnativa” un terribile mal di testa le fa soffrire fino al vomito, l’idea di quei due giorni di pace già le rinvigorisce. Questo immaginano e desiderano. Ma la spina per la tv è rotta e

Sole

Non avrebbero mai pensato di arrivare ad ammetterlo, ma in certi momenti della loro vita, della loro giornata, le supermamme desidererebbero essere sole. Forse questo desiderio nasce dal fatto che sole non lo sono neanche quando lo sono fisicamente e sanno quindi che a loro la compagnia non mancherà mai (chi è solo davvero potrebbe leggere tutto ciò come una bestemmia), ma certo dentro di loro talvolta esplode questo bisogno. Peraltro mai ascoltato. (E come?) Sole ai piedi di una montagna svizzera davanti ad un laghetto silenzioso e accogliente con un libro buono per loro (non necessariamente un buon libro) e un sole fresco e scaldante che illumini i loro corpi rilassati. Sole in una spiaggia del mondo, non necessariamente lontana, ma con sabbia morbida, mare turchese e trasparente e tutti i comfort desiderati. Sole in una spa dove dal mattino alla sera qualcuno le culli e le coccoli con cibi e massaggi e trattamenti. Sole sulle colline toscane o marchigiane o umbre, con ulivi e prati

considerazioni pseudo sociologiche

A volte le supermamme vorrebbero che qualcuno analizzasse scientificamente l'evoluzione delle famiglie del XXI secolo ed in particolare di quelle di cui loro fanno parte. Probabilmente questo modello per niente codificato, in mutamento e dalle moltissime variabili e sfaccettature, si ritroverà in qualche analisi storico-sociologica contemporanea e sicuramente in qualche libro di storia sociale dei loro posteri. Ma sono loro che vorrebbero capire e, capendo, sapere agire. Perché a volte si ritrovano a pensare che tutto questo sormontarsi e sovrapporsi di ruoli rispetto al passato non le aiuta e anzi le disorienta. Forse perché i loro uomini non si sono evoluti come loro hanno fatto o dovuto fare, forse perché loro stesse non sanno "mollare la presa" rispetto a certi predomini, forse perché l'evoluzione non è ancora completa e il cambiamento è sempre portatore di fatica. Certo è che a volte non sono così sicure che la loro condizione sia la migliore in senso assoluto. N

inutilissime nostalgie

Ci sono certi mesi che passano per lo più inosservati alle supermamme, forse per la quasi assenza di colori, di luci speciali e per l'ottundimento nebbioso che fa propendere al letargo. Maggio no. Maggio è troppo pieno di profumi attiranti, di corse in bicicletta rispolverata dopo l'inverno, di cinguettii e fruscii, di maniche corte e aria sulla pelle, di luce lunga e tiepida, che le supermamme non possono fare a meno di ripiegarsi in tutto quello che questo mese riporta con sè... il sorriso biancamente perfetto di quel ragazzo che faceva battere il loro cuore; il gelsomino davanti a cui veniva immortalato un frugoletto di sei mesi in braccio al suo papà; la festa sotto il glicine dell'asilo e le nuove conoscenze che diventeranno vere amicizie; le crostatine crema e fragola ai vari compleanni; il fioretto all'aperto dopo cena e il capire che le vacanze erano vicine; il primo appuntamento con la lingua secca e il batticuore e le zanzare; le partite a nascondino finiti i

Bilanci e bilance

Chissà perchè al passaggio delle decadi le supermamme si preoccupano, s'interrogano, s'incupiscono. Attorno ai venti (stupide!) si sentono l'ansia di tutta la vita davanti; attorno ai trenta si trovano in un viluppo di eventi che spesso le sovrasta, attorno ai quaranta (e poi forse ancor più al mezzo secolo) sentono che è inesorabilmente tempo di bilanci. Hanno davvero costruito qualcosa e cosa? a che punto stanno con tutto? si poteva fare di più e come? stanno davvero facendo quello che volevano?... anche se sanno benissimo che è solo un traguardo simbolico, non riescono a fare a meno di arrovellarsi e alternano i loro stati d'animo tra la gioia di esserci arrivate e l'idea che sia un traguardo un po' troppo alto. In fondo negli "enta" si trovavano benissimo e non sanno se sia poi vero quello che dicono nelle riviste tutte le starlette intervistate che finalmente ai quaranta si piacciono, si capiscono, non hanno ansie... Bah! un po' sarà vero perc

rendere grazie?

Ci sono volte in cui le supermamme non sopportano più di vedere calze rovesce buttate in giro per la stanza, mutande levate e lasciate in bagno,nè di dover ripetere all'ennesima potenza le stesse stessime cose che chiunque sarebbe in grado di avere ormai interiorizzato, nè di vedere e sentire i propri figli litigare acremente per una figurina, per un favore non fatto (ma cosa ti costa, poi?), per chi ha iniziato prima a fare qualcosa. Altre volte, però, sentono così intensamente il privilegio di avere quei cucciolotti accanto che non sanno davvero come rendere grazie alla vita. E' vero, la restituzione di quel momento di grazia avviene sicuramente in uno degli spiacevoli stridii della vita con prole di cui si trattava sopra, ma ugualmente le supermamme sentono la grandezza e l'incommensurabilità di certi momenti. Passeggiando di mattina presto per Firenze in cerca di scorci e di angoli illuminati dal sole di maggio, sentendosi allo stesso tempo accudite e accuditrici con q

Delusione

Le supermamme a volte sono in preda alla delusione che racchiude in sé molto altro come la stanchezza, la paura, l’autostima, la voglia di riposo, l’incapacità di accontentarsi e rinunciare ad essere super supermamme. Alcune vanno a pilates per mantenere postura corretta e flessibilità, altre fanno ancora pesi ed esercizi nelle palestre superaccessoriate, altre fanno corsi di logopedia per imparare a respirare col diaframma e parlare senza sforzare gola, corde vocali, muscoli del collo e tempie, altre frequentano corsi di aggiornamento di informatica, nuove tecniche, primo soccorso, sicurezza sul lavoro, disturbi dell’attenzione, contabilità…, altre ancora si regalano avvicinandosi ai quarant’anni massaggi rilassanti e rassodanti che rassodano l’ego più che le natiche e rilassano meno, soprattutto quando vedono il portafoglio, alcune lavorano extra per pagare la baby sitter dei loro figli, altre frequentano un corso di training autogeno per imparare a rilassarsi e si mettono nelle mani

occhi di pasqua

Nell'era telematica a tutti, supermamme comprese, arrivano catene di ogni tipo sia via sms, sia via mail...un tempo chiamate catene di sant'antonio e puramente cartacee, ora raggiungono ogni angolo del mondo, promettono non solo soldi, ma fede, felicità, amicizia, sorrisi, talvolta miracoli. E le supermamme cestinano. Ma talvolta danno una sbirciata; e altre volte, complice la conoscenza del mittente, leggono addirittura. Così capita loro di ricevere auguri di ogni tipo, soprattutto sotto le feste. E a volte non possono fare a meno di fermarsi sulle parole che sono state destinate loro e a chissà quanti altri. Soprattutto se le parole invitano ad avere occhi di Pasqua, non intendendo di cioccolato fondente, nè di tagliatelle agli asparagi, fragole, colombe e neppure di torte pasqualine sbocconcellate con gli amici col tepore del sole e l'umidità dell'erba fuori porta. Ma occhi Pasqua capaci di andare e guardare oltre, oltre quello che il momento presente fa vivere e che

Gemma

Da sempre, da quando erano bambine, la primavera affascina le supermamme con tutto il mistero della rinascita, della crescita esplosiva, dei colori e degli odori che si fissano nella memoria e non la lasciano più. La maestra, poi, le portava in giardino a fare l'osservo e scrivo di raganelle, violette, occhi di madonna e gemme sugli alberi. Essa afforzava poi il concetto primaverile facendo studiare belle poesie sul tema i cui versi sarebbero venuti in aiuto alle supermamme nei momenti più disparati. Così loro non dimenticheranno mai quel "verde che spacca la scorza che pure stanotte non c'era/e tutto mi sa di miracolo" (Quasimodo?) e ad ogni primavera quell'immagine ritornerà e ritornerà. Se poi in una di quelle primavere nascerà una Gemma speciale che così, com'è naturale e incredibile allo stesso tempo, sbucherà fuori con il suo musino tondo e morbido e profumato di paradiso mentre un attimo prima era nel suo mondo di acqua e rumori lontani e nessuno la ved

E-ducare

Nell’era di e-learning, e-commerce, e-teaching, e-mail, le supermamme vorrebbero cercare in rete tutto, in un istinto che ormai le porta con la mente e le dita a cercare in rete sia che si tratti di orari ferroviari, di ricette, sia di immagini di anfibi per la ricerca di turno. Ma sanno che un rischio c’è: corrono con il pensiero alla rete come risolutrice di tutti i quesiti, come se cliccando potessero trovare tutte le risposte, da quelle di fede a quelle sul futuro, a come lenire un dolore, uno spavento, a come educare i propri figli. E-ducare, condurre, dicevano gli antichi. Sembrerebbe così facile prendere per mano e accompagnare le proprie creature lungo i sentieri diversi dell’esistenza, guidandoli, indirizzandoli, avvertendoli, insegnando loro trucchi e scorciatoie, a superare le fatiche, lo sconforto quando il sentiero si inerpica. Ma si sbagliavano a sottovalutare l’impegno e la semplicità di quel gesto. A volte si sentono perse loro stesse, soprattutto in questo compito. Sta

Evenienze

Se nel mezzo della notte, magari proprio alle 3.25, mentre stanno dormendo e contemporaneamente pensando e cantandosi ossessivamente waka waka; se improvvisamente sentono un oggetto non identificato piombare sul piumone che le avvolge e su di loro ed emettono un grido di paura; se il loro cuore comincia a battere forte forte all'improvviso; se non capiscono subito cosa stia succedendo e sentono anche un oggetto freddo metallico sulla loro guancia; se avviene tutto ciò le supermamme realizzano che può essere una delle loro creature, possibilmente dotata di apparecchio ai denti detto "baffo", la quale avendo il letto completamente disfatto ha pensato bene di rivolgersi a loro e approfittando dell'occasione si è avviluppata al loro corpo pretendendo una coccola prima di tornare nel proprio letto. (...il bello è che nonostante l'inopportunità del momento le supermamme non possono fare a meno di godere di quel corpicino morbido e profumato vicino a loro, come un orsacc

medico di base

Le volte in cui alle supermamme tocca di aspettare nell'anticamera del medico di base, tra il sottile odore di disinfettante a confermare l'idea di pulizia, si accorgono di essere circondate da donne e uomini generalmente più più anziani di loro. In queste inutili attese utili le supermamme hanno la sensazione di perdere il loro tempo e l'oggetto più osservato da tutti è lo squallido orologio appeso al muro retaggio di qualche casa farmaceutica. Le situazioni che si presentano alle supermamme si alternano tra il malinconico e il buffo. Spesso il tono di voce delle persone presenti, complice l'incipiente sordità, è talmente alto che il concetto di privacy è molto relativo e l'anticamera diventa un vero e proprio villaggio globale: una signora enumera prodezze e corsi di studi dei suoi otto nipoti, un'altra si siede al tavolo delle riviste per spulciare e commentare ricette culinarie perchè lei "cucina cucina cucina"; un signore giovane (una volta) osten

Una presenza fatata

Tutte le supermamme sono speciali per un motivo o per l’altro e lo sono soprattutto per chi le ama come mamme e come donne, come amiche o colleghe. Alcune però, è innegabile, hanno una marcia in più. Non si tratta di marce che fanno correre veloci sulle autostrade della moderna società, ma di marce speciali, che riguardano la profondità della vita, dell’amicizia, dei valori, del rispetto profondo. Una di queste supermamme se ne è andata da poco strappata in un attimo all’amore di tutti. Non era più giovane, eppure giovane lo era. Nel sorriso, nella cura di sé, nell’attenzione verso tutti, nel rispetto e nel desiderio di pace. Chi l’ha ricordata nell’ultimo saluto ha messo in luce con poche parole tutta questa ricchezza che si sentiva quando la si incontrava. E’ vero che un angelo in più è in cielo, però di angeli così c’è bisogno proprio qui sulla terra perché davvero la sua presenza rasserenava e addolciva il cammino che a volte può essere duro. La sua eredità di supermamma (davvero s

miracoli inaspettati

Che quel pianto inginocchiate sul bidet, con il test di gravidanza in mano chiedendosi come avrebbero fatto ad essere brave supermamme con due frugolette nate così vicine l'una dall'altra, sia ora una ragazzina di 10 anni, con un dolce sorriso beffardo e le lentiggini quando c'è il sole, alle supermamme pare l'eterno miracolo della vita.

Perchè?

Perché di notte anziché dormire i pensieri a volte si impongono e ci tengono all’erta nella loro oscurità o nella loro precisione? Perché non si riesce a rimandare a domani la riflessione, la programmazione, ogni stupida o grande considerazione? Perché di notte sembra tutto chiaro, limpido e liscio e poi il mattino ogni pezzo non si incastra più bene? Perché ci si sposta l’anello sulla sinistra per ricordarsi quella cosa e al mattino non ci si ricorda cosa si doveva ricordare? (ma l’anello lì a sinistra c’è) Perché cose che sembravano immense di notte ora con la luce diventano quasi delle sciocchezze? Perché la mente continua a scrivere post su ogni avvenimento o pensiero e poi non c’è più il tempo o la concentrazione per scriverlo come si deve? Anziché dormire le supermamme a volte pensano. Perché?

Magie e paure

Quando il dottore appoggia sulla pancia tesa e liscia quella specie di mouse pieno di gel le supermamme per un attimo trattengono il fiato. Non già per il brivido che le percorre per effetto del freddo gel azzurro e un po’ appiccicoso, quanto piuttosto per il condensato di pensieri inespressi e pur presenti sempre, ad ogni ecografia. Il dottore si muove agilmente su quella luna bianca e sullo schermo appaiono forme strane più o meno identificate o identificabili, si sentono bip bip corrispondenti alle varie misure confrontate con parametri di ogni tipo, si sente il galoppo veloce di quel potente minuscolo cuoricino, e ancora le supermamme ostentando tranquillità trattengono un po’ il respiro. Sì, perché vedere la loro creatura aggrovigliata tenersi i piedini con le mani e appoggiarli sulla testina fa trattenere il respiro. Vedere la pianta di quel piedino o quel nasetto all’insù nascosto da mille altre forme misteriose, le investe di un misto di paura ed emozione. Si sentono improvvis

Taciturne chiacchierone

Sicuramente il carattere delle supermamme si differenzia molto a seconda della persona in oggetto, quella che sarà più espansiva, quella più chiusa, quella disposta a socializzare facilmente, quella maggiormente dedita a affari privati, quella desiderosa di condivisione, quella invece più predisposta a tenere tutto per sé… Accade però, in una strana alchimia, che anche le supermamme taciturne, o comunque riservate, socievoli, ma moderate si sentano per un giorno chiacchierone. Si vedono dall’alto, da un ipotetico google mum, e si accorgono che dalla parrucchiera, complice l’esiguo numero di avventrici, stranamente parlano con la signora che spunta loro le chiome come di solito non fanno, si esprimono in giudizi sui propri strani vicini di casa o sui propri sentimenti di fronte a casi della vita come mai era capitato di fare, solitamente chiuse in un silenzioso riserbo e in un affastellarsi di pensieri. Anche in cartoleria la gentile signora che fa il conto si lascia andare a confidenz

Spietate

Pensieri spietati: non ce la faremo mai, usciremo da questa situazione?, era meglio una volta, non siamo più gli stessi, il meglio è già alle nostre spalle… Giornate spietate: niente si incastra, tutto va a rotoli, oggetti cadono, lampadine si fulminano, il tempo manca, ci si sente inermi, ci si sente braccati… Figli spietati: preoccupano, angosciano, rinfacciano, vomitano di notte, brontolano di giorno, piangono di notte, ci svegliano di giorno (negli unici istanti di riposo rubati a tutto per chiedere se è giusta un’operazione o una frase), non mangiano, mangiano troppo, escono, stanno troppo in casa, pretendono affetto, rifiutano affetto… Mariti spietati: non capiscono, si adeguano, non propongono, si isolano, non comunicano, invecchiano dentro, criticano, non sostengono, fanno finta, non si sintonizzano, comprendono a fatica… Quelle volte in cui tutti questi pensieri assieme si affollano nella loro mente le supermamme si sentono spietate, soprattutto verso di sé.

Rimbalzi

Come strani fantastici atomi le supermamme inconsapevolmente formano molecole. Si uniscono e si dividono formando agglomerati che possano resistere alle difficoltà dell’esterno, o come batteri che si chiudono a spore per difesa dai nemici. Le supermamme che aiutano i loro figli più grandicelli nello studio delle materie scientifiche possono avere la loro mente influenzata da metafore simili, in cui percepiscono la realtà similmente alla materia visibile solo attraverso la lente di un microscopio. Ma è proprio così. Infatti quando una di loro si trova in difficoltà fisica o morale, a partire dal nucleo famigliare, le supermamme si uniscono, si supportano, si rafforzano a vicenda. Avviene uno strano fenomeno per cui il grumo di dolore vischioso che assale una di loro viene respinto da tutte assieme in una forma di solidarietà unica e rara. Si sosterrà a parole e con i gesti, si accudirà, si organizzeranno serate o diversivi, ci saranno telefonate, sms di attenzione, abbracci, compartecip

voltarsi indietro

Capita che inaspettatamente, per la defaillance di un amico o un parente, le supermamme vengano invitate al teatro per fare compagnia e per riempire il posto altrimenti vuoto e già pagato. Capita che le supermamme accettino senza indugi e riescano pure ad organizzare la serata già complicata a tempo record. Così in un lampo si riprogrammano, si docciano per sentirsi in ordine e profumate (al teatro ci sono sempre nuvole di profumo) si vestono un po’ più elegantemente del solito (anche se non tutte le supermamme dispongono di una serie così vasta “da teatro”; anche se il dress code del teatro, noteranno poi, non è più così rigido come si ricordavano) e dopo una cena al volo (i toast risolvono a meraviglia!) partono per la meta. Non sanno neppure cosa andranno a vedere ma il velluto rosso delle poltroncine, unito al tepore confortevole dell’ambiente, le accoglie morbidamente e le fa entrare subito in un’altra dimensione. Tralasciando il fatto che verso la fine un po’ di sonno le pervade

Una bolla di vita

Lungo il fiume le ancelle preparavano la regina per il suo ultimo viaggio. Profumi, balsami, spugne di acqua fresca, teli immacolati e vesti sontuose, le migliori, avvolgevano il corpo regale. Nel lontano medioevo. O forse ancora oggi, quando una supermamma se ne va. Le figlie, come ancelle, la preparano a festa e tutto il dolore si stempera in quell'accudimento, il ciclo della vita si completa in quel corpo molto anziano finalmente rilassato e rasserenato. E lì attorno convengono tutti quelli che da quel corpo discendono o che ad esso sono stati legati, figlie, figli, nipoti, pronipoti, generi, nuore, amici lontani e conoscenti vicini... per un attimo di fronte a quel corpo immobile tutto si racchiude in una bolla di vita. Troppi sono i pensieri per essere contenuti, troppi i ricordi che si vorrebbero fermare e fissare, troppo il desiderio che davvero ora, di là, ci sia la pace e il senso. Ci si limita a restare sospesi in quella bolla di vita, succhiandone il valore e gli insegna

Ispirazione

Forse perché le cose a cui star dietro aumentano smisuratamente, forse perché subentra l’alterazione dei delicati equilibri delle costellazioni famigliari, forse perché ormoni, condizioni meteo, flussi del bioritmo, quadri astrali non sono ai loro massimi livelli… alle supermamme talvolta manca l’ispirazione. Così non hanno idea di cosa preparare per cena, non sanno che vestito mettersi che le faccia sentire bene, non sanno trovare le parole giuste, non si sentono adatte a ricoprire quel ruolo lavorativo, non sanno che libro leggere, che cosa scrivere in un post; si sentono, per così dire, fuori fase. Sembra che la loro creatività ad ampio spettro sia andata in stand by, per riprendersi non si sa quando… Ed è, a guardarlo bene, un campanello d’allarme. Eppure le supermamme in fondo in fondo conservano un lumicino di ispirazione e forse intuiscono cosa ci vorrebbe per rinvigorirlo. E vorrebbero sprofondare tra le coltri fino a mattino inoltrato senza nessun tipo di sveglia, ridere a cre

Aureole

Come fanno le supermamme a diventare sante? Non si sa esattamente quale sia la procedura, certo è che talvolta sulle loro teste di diverso colore e foggia compare un barlume, un luccichio, un alone che farebbe pensare senza ombra di dubbio ad un’aureola. Non si sa se essa compaia dopo ore o giorni di sopportazione e pazienza oppure possa apparire subitanea per un improvviso evento che le porta alla beatificazione. Nel primo caso infatti succede che le supermamme sopportino lunghi piagnistei, infinite richieste, chiamate continue diurne e notturne; debbano mediare tra cuccioli che litigano per ore e per futili motivi; debbano aspettare fuori da palestre, piscine, assorbire vapori clorati, ascoltare discorsi non richiesti e piagnucolii di figli non loro, debbano incitare al coraggio, portare in braccio bambini addormentati sul tram, con la borsa che scivola lungo il braccio, il piumino addosso che col caldo sembra ora un cilicio, provvedere a fame e sete improvvisa, o altrettettanto impr

Propositi da inizio anno

Tutte le supermamme, una volta inscatolato il Natale, si proiettano mentalmente al nuovo anno che pare riavviarsi davvero solo con la ripresa della scuola dei figli. Solo con la riapertura dei magici cancelli delle scuole di ogni ordine e grado tutti i ritmi famigliari ritornano alla normalità, ovvero a quello stato di caos e multiforme varietà di attività che di normale non ha proprio nulla! Così, per evitare che il pensiero di ritorno a quella normalità le angosci, le supermamme fanno buoni proprositi... Preparare sempre il pranzo alla sera in modo da trovarlo pronto il giorno dopo, magari fare anche un'ipotetica lista di cibi da cucinare durante la settimana, magari dei cibi ipocalorici per tornare in forma smagliante dopo le abbuffate delle feste, magari rinunciando a quell'enorme quantità di cioccolatini che trasbordano dalle ciotole in giro per la casa, magari facendo finta che con la befana non inizi il carnevale con relativi dolci caratteristici.... Riuscire a fare anda