GGG, ovvero Gestione di Grumi e Grovigli.
In certi periodi del giorno, dell'anno o della vita le supermamme si trovano a dover gestire dentro e fuori di loro dei grovigli o dei grumi che apparentemente, o realmente, sono difficili da dipanare e da sciogliere.
Grovigli di pensieri, siano essi preoccupazioni, corripsondenze di amorosi sensi o liste interminabili di cose da fare, disfare, sistemare, organizzare.
Grovigli di oggetti, carte da regalo, enormi sacchetti in cui segretamente celare i doni che magicamente compariranno sotto l'albero la mattina di Natale.
Grovigli di strade, quando devono percorrere più volte lo stesso percorso, per andare a lavorare, per la spesa, per prendere il cucciolo chicchessia a destra e a manca (pare che poi crescendo questi ragazzi diventino sempre più esigenti e non possano affatto rinunciare a questo o quell'appuntamento con il conseguente aumento esponenziale delle corse da tassista delle suddette).
Grovigli di sogni e speranze, viaggi pensati o desiderati, mari azzurri o cime luminose, che fluttuano nei pensieri cacciati lontani o nelle ore notturne del dormiveglia.
Grumi di angoscia o stanchezza o malinconia o magari solo di tensione che si fermano a mezza via tra gola e stomaco, come il famoso ovo sodo dell'omonimo film e che si vorrebbero sciogliere in una risata, in un pianto o in una corsa mattutina (le volitive che ce la fanno!).
Grumi di besciamella, polpette, impasti, quando vogliono preparare qualcosa di speciale, di più adatto, di buono, e si ritrovano alle otto passate con le mani impiastricciate e qualcuno alla porta che ha dimenticato le chiavi.
Grumi di cose dette, non dette, dette male, dette a metà, che le supermamme desidererebbero stemperare con un po' di latte magico, capace di appianare tutto, di rendere liscio e omogeneo ogni giorno, consumato in tranquillità e dolcezza.
In questa difficile GGG che sembra una missione impossibile, accade che talvolta ci sia qualcosa di inaspettato, un abbraccio a fine giornata tra guance paffute, una "girandola di baci" che nessuno prevedeva, delle risate spontanee gorgoglianti dal cuore dalla cameretta dei ragazzi.
E allora le supermamme si accorgono che non servono, il più delle volte, tante parole.
In certi periodi del giorno, dell'anno o della vita le supermamme si trovano a dover gestire dentro e fuori di loro dei grovigli o dei grumi che apparentemente, o realmente, sono difficili da dipanare e da sciogliere.
Grovigli di pensieri, siano essi preoccupazioni, corripsondenze di amorosi sensi o liste interminabili di cose da fare, disfare, sistemare, organizzare.
Grovigli di oggetti, carte da regalo, enormi sacchetti in cui segretamente celare i doni che magicamente compariranno sotto l'albero la mattina di Natale.
Grovigli di strade, quando devono percorrere più volte lo stesso percorso, per andare a lavorare, per la spesa, per prendere il cucciolo chicchessia a destra e a manca (pare che poi crescendo questi ragazzi diventino sempre più esigenti e non possano affatto rinunciare a questo o quell'appuntamento con il conseguente aumento esponenziale delle corse da tassista delle suddette).
Grovigli di sogni e speranze, viaggi pensati o desiderati, mari azzurri o cime luminose, che fluttuano nei pensieri cacciati lontani o nelle ore notturne del dormiveglia.
Grumi di angoscia o stanchezza o malinconia o magari solo di tensione che si fermano a mezza via tra gola e stomaco, come il famoso ovo sodo dell'omonimo film e che si vorrebbero sciogliere in una risata, in un pianto o in una corsa mattutina (le volitive che ce la fanno!).
Grumi di besciamella, polpette, impasti, quando vogliono preparare qualcosa di speciale, di più adatto, di buono, e si ritrovano alle otto passate con le mani impiastricciate e qualcuno alla porta che ha dimenticato le chiavi.
Grumi di cose dette, non dette, dette male, dette a metà, che le supermamme desidererebbero stemperare con un po' di latte magico, capace di appianare tutto, di rendere liscio e omogeneo ogni giorno, consumato in tranquillità e dolcezza.
In questa difficile GGG che sembra una missione impossibile, accade che talvolta ci sia qualcosa di inaspettato, un abbraccio a fine giornata tra guance paffute, una "girandola di baci" che nessuno prevedeva, delle risate spontanee gorgoglianti dal cuore dalla cameretta dei ragazzi.
E allora le supermamme si accorgono che non servono, il più delle volte, tante parole.
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