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Si accorgono

Si accorgono che il profumo della primavera che scoppia è sempre lo stesso, ma il profumo delle proprie creature no, non sa più di latte e caramello, ma di mistero e gloss e questa non-coincidenza di fattori le spiazza.
Si accorgono che tutta quella sfilza di grucce misura mini giace nell'armadio e occupa posto e ormai non serve più e le infilano tutte in una sporta e si chiedono da quando un abitino svolazzante non le vestiva rendendole utili.
Si accorgono di essere stanche e nervose quando è ormai troppo tardi, quando ormai hanno urlato una parola di troppo o si sono lasciate infastidire da particolari fino a prima insignificanti.
Si accorgono che le nonne hanno sempre più pazienza di loro e per un istante desiderano essere già a quel punto dell'esistenza in cui anche loro saranno guardate solo come super e pazienti, e fantasiose, e dispensatrici di parole e suggerimenti giusti.
Si accorgono che i loro pensieri si avvolgono e le avvolgono in una scala a chiocciola che scende e anzichè portarle alla sede della pace interiore le avviluppa come una fastidiosa e sterile edera.
Si accorgono che anni e anni prima quest'aria di tiepido sole e erba tagliata da poco era la loro, fatta di futuro e ideali, e che oggi lo stato delle cose a volte le fa tremare e temere, senza sapere poi per cosa.
Si accorgono che quei figli grandi e piccoli le hanno cambiate e le riempiono nella testa, nel cuore e nella pelle, e vorrebbero essere sempre all'altezza di tutto.
Si accorgono che dopo una giornata intensa e stancante hanno sempre mal di testa e si chiedono se non sia davvero un segno dell'età che avanza, il male e il pensare che sia l'età!
Quando le supermamme si accorgono di pensare a tutto ciò con una punta di malinconia di troppo capiscono che è ora di fermarsi, di non tirare la corda, di prendersi una pausa. Ma da cosa?

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Prima persona singolare

Esco dal mazzo delle supermamme e dei loro pensieri e prendo la parola. Da sei anni provo a raccontare me stessa e le altre come me attraverso questo blog. Voleva essere una specie di trattato “ de supermammibus ” una carrellata di ritratti, atteggiamenti, manie, paranoie, pensieri ed emozioni propri a chi fa il mestiere, difficile, sorprendente e meraviglioso, della mamma (che poi si intreccia a quello della figlia, della donna, della famiglia, di chi vive). Non so se ci sono riuscita, non so se, invece che parlare di noi , ho parlato solo di me ; non so se il mio punto di vista sulla vita abbia poi interessato qualcuno. Non sono riuscita a trasformare il blog in uno scambio di idee e, se da un lato questo confronto mi faceva paura, alla fine un riscontro mi è mancato. Il marketing pro domo mea (inglese + latino, che sfoggio!) non mi è mai riuscito: magari ho trovato casa, fidanzato, lavoro alle amiche e poi non ho avuto il coraggio di prendere il bidet nuovo per me. Credo sia una

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Le foto sono tremende. Hanno un potere enorme: fissano attimi e te li sbattono inaspettatamente in faccia investendoti di ondate di nostalgia o commozione o di senso-del-tempo-che-passa (e troppo in fretta). Qualcuno è puntualmente ritratto mentre mangia, con la bocca piena e storta, qualcun altro in pose poco credibili, qualcun altro fa invidia a tutti per la sua fotogenicità, ad altri ancora viene messo in evidenza il nasone o il ciuffo storto, o le occhiaie troppo marcate. Spesso non ci si piace e quello che voleva essere un bel ricordo diviene spesso occasione per rimbrotti o risate collettive. Nelle case di tutte le supermamme girano foto di ogni tipo: chi le classifica ordinandole cronologicamente commentando ogni immagine; chi le tiene alla rinfusa in scatole da scarpe, con finta noncuranza; chi le conserva ancora nei vecchi portafoto anni Settanta dai colori arancione o verde sgargiante; chi le digitalizza, le stampa, le ingrandisce, le regala, le riproduce periodicamente per

Ottimizzare

Una pratica assai diffusa tra le supermamme, un po' per necessità, un po' per attitudine, è quello di ottimizzare. Il tre per due l'hanno inventato loro: nel tempo in cui normalmente le persone normali fanno due cose, loro ne fanno minimo tre. Tralasciando i risvolti negativi riscontrabili in siffatte pratiche, ci si potrà concentrare su un esempio significativo: lavarsi i denti. Mentre spazzolano energicamente denti e gengive prima di coricarsi esse non riescono a stare ferme e minimo minimo controllano lo status di sopracciglia cespugliose, ricrescita o fili bianchi, rughe incipienti. Altre volte si aggirano per il bagno (non è forse da cambiare il rotolo della cart'igienica? non sono forse ancora sparse le mutande dei loro adorati conviventi?); o, se il lavaggio si protrae, addirittura per la casa (spostano oggetti riposizionandoli nella sede esatta, cercano sotto il lavello l'anticalcare per il portaspazzolini, annotano sul post it , con la mano sinistra, quel