Durante le loro peregrinazioni vacanziere le supermamme si svestono e mostrano le loro bianche fattezze al mondo, coperte da piccoli scampoli di tessuto.
Molte di loro si guardano e riguardano prima dell'esposizione al sole sperando che un po' di colore arrivi presto a migliorare la situazione; altre sono certo più disinvolte e non si pongono più di tanti problemi confortate dal fatto di trovarsi a parecchie miglia da casa.
Fin dalla primavera i post di facebook si affollano di battute, aforismi, vignette dedicate all'evento in questione e sembra sempre che nessuna si piaccia. Eppure.
Eppure sotto i loro ombrelloni, difese da grossi occhiali da sole, le supermamme interessate ad analisi sociologiche osservano le loro simili per genere e ne vedono di tutti i colori.
Letteralmente, perché i colori dei costumi sono i più diversi, da quelli "moda" fluo a quelli che si presentano in tutte le varietà e sfumature, non sempre la più adatta alla carnagione.
Come anche le fogge. Passata la moda anni cinquanta che forse metteva a posto un po' tutte, con culottes avvolgenti e ben alte o intramontabili interi di classe, a pois blu e bianchi, a quadretti o in tinte da Ester Williams, ora se ne vedono di tutti i tipi, non sempre la più adatta alla corporatura.
Strano a dirsi, ma anche quello sparuto triangolino di stoffa, che combina colore con foggia, dice molto di sé.
Così...
Improbabili brasiliani (quelli con tutta la parte dietro infilata nel didietro) fanno fuoriuscire gelatinose chiappone traballanti lungo il bagnasciuga (alcune invece -pochissime- stanno davvero bene, ma che invidia!).
Striminziti ciclisti a mezza lunghezza, che forse avevano l'intento di coprire cosce non proprio esili, ottengono l'effetto contrario essendo rosa 'peppa' e mostrando ad ogni passo la rotondità accentuata di quel che contengono.
Fantasie pensate da uno squilibrato durante un incubo avvolgono fattezze di tutti i tipi e fanno interrogarsi subito su chi abbia potuto sceglierle per sé: geometrie alla carica dei centouno giallo zucca e nero, ghepardato violanerogialloarancio, floreale gigante con fioroni posizionati in punti strategici, possibilmente due grosse tettone in evidenza sul davanti, righe orizzontali che terminano con quella più piccola e bianca sul pube a mo' di salvaslip in evidenza...
Ognuna sembra mostrare il suo carattere: la triste super pallida con costume di colore o troppo acceso o troppo smunto; la super magra e abbronzata con ghepardato ciuciato, pronta ad aggredire; la rassicurante abbondante con intero floreale che accoglie in genere sotto il suo ombrellone chiacchiere e risate; la francese glamour che ha curato molto bene la sua disinvolta studiata semplicità; la mamma devota che preferisce la sciattezza per sé, dedita solo a rincorrere o redarguire pargoli; le classiche, le aggressive, le all white, le all black, le chic, le euforiche, le normalissime, le topless forever (a volte, mie care, sarebbe meglio coprire).
Senza volere giudicare più di tanto, si può concludere che al mare c'è assoluta libertà e ognuna in fondo può mostrarsi e mostrare per quello che è o vuole.
E se è forse vero che quei più o meno grandi aggeggi dicono molto di loro, lasciamo però ad un altro capitolo cosa dicano boxer, costumini striminziti, mutandoni del nonno e immancabili bianchi (ce ne è sempre almeno uno per spiaggia) del carattere e del gusto dei loro compagni!
Molte di loro si guardano e riguardano prima dell'esposizione al sole sperando che un po' di colore arrivi presto a migliorare la situazione; altre sono certo più disinvolte e non si pongono più di tanti problemi confortate dal fatto di trovarsi a parecchie miglia da casa.
Fin dalla primavera i post di facebook si affollano di battute, aforismi, vignette dedicate all'evento in questione e sembra sempre che nessuna si piaccia. Eppure.
Eppure sotto i loro ombrelloni, difese da grossi occhiali da sole, le supermamme interessate ad analisi sociologiche osservano le loro simili per genere e ne vedono di tutti i colori.
Letteralmente, perché i colori dei costumi sono i più diversi, da quelli "moda" fluo a quelli che si presentano in tutte le varietà e sfumature, non sempre la più adatta alla carnagione.
Come anche le fogge. Passata la moda anni cinquanta che forse metteva a posto un po' tutte, con culottes avvolgenti e ben alte o intramontabili interi di classe, a pois blu e bianchi, a quadretti o in tinte da Ester Williams, ora se ne vedono di tutti i tipi, non sempre la più adatta alla corporatura.
Strano a dirsi, ma anche quello sparuto triangolino di stoffa, che combina colore con foggia, dice molto di sé.
Così...
Improbabili brasiliani (quelli con tutta la parte dietro infilata nel didietro) fanno fuoriuscire gelatinose chiappone traballanti lungo il bagnasciuga (alcune invece -pochissime- stanno davvero bene, ma che invidia!).
Striminziti ciclisti a mezza lunghezza, che forse avevano l'intento di coprire cosce non proprio esili, ottengono l'effetto contrario essendo rosa 'peppa' e mostrando ad ogni passo la rotondità accentuata di quel che contengono.
Fantasie pensate da uno squilibrato durante un incubo avvolgono fattezze di tutti i tipi e fanno interrogarsi subito su chi abbia potuto sceglierle per sé: geometrie alla carica dei centouno giallo zucca e nero, ghepardato violanerogialloarancio, floreale gigante con fioroni posizionati in punti strategici, possibilmente due grosse tettone in evidenza sul davanti, righe orizzontali che terminano con quella più piccola e bianca sul pube a mo' di salvaslip in evidenza...
Ognuna sembra mostrare il suo carattere: la triste super pallida con costume di colore o troppo acceso o troppo smunto; la super magra e abbronzata con ghepardato ciuciato, pronta ad aggredire; la rassicurante abbondante con intero floreale che accoglie in genere sotto il suo ombrellone chiacchiere e risate; la francese glamour che ha curato molto bene la sua disinvolta studiata semplicità; la mamma devota che preferisce la sciattezza per sé, dedita solo a rincorrere o redarguire pargoli; le classiche, le aggressive, le all white, le all black, le chic, le euforiche, le normalissime, le topless forever (a volte, mie care, sarebbe meglio coprire).
Senza volere giudicare più di tanto, si può concludere che al mare c'è assoluta libertà e ognuna in fondo può mostrarsi e mostrare per quello che è o vuole.
E se è forse vero che quei più o meno grandi aggeggi dicono molto di loro, lasciamo però ad un altro capitolo cosa dicano boxer, costumini striminziti, mutandoni del nonno e immancabili bianchi (ce ne è sempre almeno uno per spiaggia) del carattere e del gusto dei loro compagni!
Hi hi hi hi hi!!!
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