Passa ai contenuti principali

Adorabili creature

Non c'è dubbio che tutte le supermamme si emozionino vedendo che i loro pargoletti, o quelli delle loro amiche o sorelle o cugine, iniziano la scuola elementare  primaria. Ma perchè?
Mille sono le motivazioni che spingono a guardare con infinita tenerezza quelle adorabili creature:
- quella tappa segna la fine di una fase e l'inizio di un'altra;
- quelle fasi sono molto diverse tra loro: la prima fatta di spensieratezza e tempi lunghi; la seconda fatta di meno leggerezza e tempi più stretti;
- quel "grembiulino" sopra gambette agili e svelte non se lo toglieranno fino a quando saranno uomini e donne con gambe forti e pronte ad andare lontane, a camminare per strade forse molto diverse dalle loro;
- quel sorriso sdentato da bambini di prima diventerà sempre meno ingenuo e perfetto e si trasformerà, prima in dentoni enormi e bocche sgangherate, poi in apparecchio d'ordinanza, ed infine in una bocca nuova che si augurano possa essere sempre riempita da un sorriso sincero;
- la scuola, con tutti i difetti che può avere, insegnerà loro molto, li renderà pieni di capacità e cultura, metterà in movimento i loro perfetti cervellini a cui già non scappa niente e loro ne intuiscono la bellezza assieme alla responsabilità;
-   si augurano infatti che quella scuola protegga, aiuti, formi e sviluppi i talenti presenti in ciascuno di quegli scatenati e perlopiù gioiosi ranocchi;
- amano seguire i primi passi fatti di cornicette e lettere sempre più precise, anche se sul dopopranzo cala sempre un bell'abbiocco;
- si ricordano dei loro primi giorni a scuola come fosse ora, e dei loro pensieri, della voglia di imparare, socializzare e delle paure più banali;
- ricordano il bambinetto figlio dell'amica che veniva fotografato il primo giorno di scuola con grembiule bianco davanti al portoncino e non sembra vero vederlo ora con la barba, l'auto e i  pensieri cambiati.
Così quando scorgono uno di quelle creature muoversi per le strade della città, con quegli zaini colorati e ingombranti sulle spalle, non riescono a fare a meno di pensare a tutto questo e a molto di più, alle evoluzioni e involuzioni dell'umanità, ai progressi e a chi ancora non può imparare nulla, alle scuole bombardate in qualche parte del mondo, alla gioia che dovrebbe essere imparare. E a come per un attimo vorrebbero risentire l'odore della gomma al profumo di uva fragola che non fanno più.

Commenti

  1. Grazie per la tua acuta sensibilità e per aver detto/letto la mia emozione di oggi!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Prima persona singolare

Esco dal mazzo delle supermamme e dei loro pensieri e prendo la parola. Da sei anni provo a raccontare me stessa e le altre come me attraverso questo blog. Voleva essere una specie di trattato “ de supermammibus ” una carrellata di ritratti, atteggiamenti, manie, paranoie, pensieri ed emozioni propri a chi fa il mestiere, difficile, sorprendente e meraviglioso, della mamma (che poi si intreccia a quello della figlia, della donna, della famiglia, di chi vive). Non so se ci sono riuscita, non so se, invece che parlare di noi , ho parlato solo di me ; non so se il mio punto di vista sulla vita abbia poi interessato qualcuno. Non sono riuscita a trasformare il blog in uno scambio di idee e, se da un lato questo confronto mi faceva paura, alla fine un riscontro mi è mancato. Il marketing pro domo mea (inglese + latino, che sfoggio!) non mi è mai riuscito: magari ho trovato casa, fidanzato, lavoro alle amiche e poi non ho avuto il coraggio di prendere il bidet nuovo per me. Credo sia una ...

Riprese

La ripresa della scuola è un momento di passaggio nelle case di tutte le supermamme. Come qualcuno giustamente ha detto è settembre il vero mese che segna il passaggio dell'anno, nelle varie attività esterne ma anche dentro, nelle sensazioni ed emozioni. I pargoli ricominciano nelle varie cose da pargoli e le supermamme li seguono a ruota nelle varie cose da supermamme che seguono i pargoli. Non è un momento brutto, è semplicemente un momento di passaggio, di ripresa, di riprogrammazione, propositi, idee e lubrificazione degli ingranaggi. Ed è facile ripiegarsi sull'estate ormai sgocciolante e proiettarsi sull'autunno imminente. L'estate agli sgoccioli con le sue peculiarità: dormire fino a tardi il mattino, allungare le giornate in refrigeranti dopo cena, passare tempo in compagnia di amici, annoiarsi da soli nelle città svuotate, fare i vacanzieri al nord al sud al centro, in barche, aerei, automobili o biciclette, a lungo o in toccate e fuga,  leggere leggere e le...

A dura prova

Quando i pargoletti hanno pochi mesi di vita, o l’anno raggiunto a malapena, e quando magari i pargoletti sono due o più e vicini, da accudire in ogni cosa ovvero soffiare nasi, pulire culetti, imboccare pappe, rimboccare coperte, dissetare gole, ninnare corpicini, misurare temperature, … pensano che non ce la faranno mai. Non sempre, ma in certe giornate si sentono davvero immerse, impantanate, invischiate in un qui ed ora destinato a diventare eterno, senza soluzione di continuità, senza che ci sia più spazio alcuno per loro stesse. Poi l’evoluzione va da sé  e, a mano a mano che il tempo passa, quelle fatiche immani si allentano, si attenuano, si modificano. La fatica da fisica diviene psicologica. Da muscolare a cerebrale, fitta di domande, interrogativi, spiegazioni, compromessi, autonomie e ritorni alla gonnella della mamma. Codine, treccine, capelli sciolti, capelli corti, capelli arricciati, capelli con strani artifici: come le capigliature delle bambine anche quelle vit...