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Sguardo ironico

Come nei film dalla fotografia perfetta e dalle immagini calde e ovattate le supermamme immaginano e sognano magici incontri amorosi.
Con corredo di petali di rosa, lenzuola profumate candide o colorate, musica di sottofondo, incensi o profumi, la pelle appena inondata di essenze, a volte il camino acceso, altre volte mille candele sparse, olii e unguenti per massaggi rilassanti, il momento perfetto, l’atmosfera perfetta, la “location” perfetta, sia essa una baita sperduta o un romantico capanno fintamente rustico in riva al mare, con le onde sullo sfondo, zanzariere svolazzanti e una leggera brezza.
Invece ci vuole senz’altro uno sguardo ironico per guardarsi dall’esterno nella realtà di scampoli di tempo, ritagliati tra tutto l’immaginabile, tra un sonno e un pianto, tra l’ennesima richiesta di aiuto e il catechismo, magari prima di crollare distrutte dopo aver steso il bucato, aspettando che l’arrosto consumi il sugo, con la pelle tutt’altro che coperta d’essenze inebrianti, con strati di indumenti difficili da levare, la location della quotidianità a fare da sfondo.
Ci vuole uno sguardo ironico e tanto vero amore per non mettersi a piangere subito dopo. Perché non è quello che si immaginava, ma allora è meglio farci su una risata.

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