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Non pensarci

Ci sono cose a cui le supermamme non riescono a pensare a lungo. Cose che la vita porta nelle sue diverse onde, ma che le mente fatica a contenere, il cuore incapace di gonfiarsi così tanto.
Una ragazza bravissima e dolcissima che va a scuola con parrucca e mascherina e matura in fretta e diventa saggia e parla dei suoi sogni futuri.
Un bambino che va a scuola ma non sta in classe, il bavagliolo a collo, le cinghie che lo legano al grande passeggino, urla e grida come unico dialogo con il mondo, gli occhi che ti guardano senza vedere.
Due ragazzine travolte da un pezzo di montagna a distruggere tutti i sogni in un’assolata spiaggia in riva al mare.
Un’altra frana a colpire meticolosamente una supermamma che sta andando ad allattare il suo cucciolo nato prematuro.
Bambini trafugati nella loro innocenza.
Orfanotrofi con ciotole per cani a cui cuccioli si avvicinano per mangiare.
Madri e figli strappati gli uni alle altre e deportati in vagoni diversi, mai più ricongiunti durante l’orrore del genocidio.
Morsi di adulti analizzati sui morbidi piedini senza vita di cuccioli di 7 mesi.
Il pianto senza fine e senza ascolto dei piccoli sotto le macerie.

Allora non sarà insensibilità o cinismo se per salvaguardare la specie e avere forze per andare avanti le supermamme si dicono: “Non pensarci”.

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