Le supermamme non sono piagnone, ma talvolta vorrebbero esserlo. Più precisamente, vorrebbero fare uscire con mille lacrime anche mille tensioni, desideri, sconfitte, paure, urla, gioie represse, risate.... tutto ciò che sembra essere sopito e schiacciato in una sorta di anestesia. Dicono che è fisiologico anestetizzare i sentimenti, tutti, per non soffrire: per non sentire il dolore non si sente neppure altro. E' che spesso la vita le mette di fronte a troppi terremoti, a troppe scosse, e quando paiono riuscire a rialzarsi, ecco intervenire qualcos'altro a schiacciarle. Fuor di metafora (ma non poi tanto...): non è che non vorrebbero ridere, raccontarsi, lasciarsi andare, fare l'amore, lanciarsi, correre, divertirsi, andare al cinema, annusare i gelsomini o i tigli di maggio, godersi il riposo notturno o una buona lettura prima di addormentarsi... E' che, forse per la protezione della specie, proprio non ce la fanno e rimangono così, sospese in quell'anestesia d...
...sono quelli di tutte le supermamme, quelli che per ultimi si fermano in tutte le case del mondo.