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Visualizzazione dei post da novembre, 2012

Programmi

Al mattino presto, o di sera prima di addormentarsi, all'inizio di un nuovo anno, di una settimana, di un nuovo percorso lavorativo, a messa durante l'omelia, sedute al tavolo di lavoro, mentre impastano o passano l'aspirapolvere le supermamme, come le migliori manager del mondo ("economia", in fin dei conti, deriva proprio da loro...) fanno programmi. Su cosa? Su come distribuire le varie attività nel corso della giornata, su come non essere sopraffatte dalle incombenze riuscendo a ritagliarsi qualche attimo per togliere qualche pelo superfluo o andare dal dottore per un certificato, su come non lavorare dopo cena fino a ore tarde, su come e quando andare a fare la spesa per dare respiro al frigorifero che così vuoto un po' si sente solo, su cosa cucinare nel corso della settimana, come mettere a letto i pargoli in tempo per avere poi ancora un po' di vita a disposizione, come riuscire a incastrare una riunione di lavoro pomeridina con il rugby, la ginna

De ayurvedibus et aliis

Le supermamme dei tempi moderni si destreggiano, come ormai ben noto, tra le mille incombenze della quotidianità cercando di far quadrare il cerchio, tondeggiare il quadrato, pareggiare i livelli, siano essi dei piatti di minestra, dei capelli da spuntare, dei conti della spesa, dell'ansia e di tutto ciò che la fantasia lascia immaginare. Così può essere che nel bel mezzo della propria giornata le tensioni si accumulino, il corpo dia segnali di ribellione, le supermamme si sentano un po' afflitte, contratte, stanche, sciupate, ognuna secondo la propria particolarità: capelli sfibrati, acidità allo stomaco, tensione cervicale, pelle spenta, brufoli adolescenziali su volti che già necessitano di antirughe... non sempre è responsabile l'età, come i maligni vorranno supporre; anzi, queste caratteristiche psicosomatiche si possono definire trasversali a tutte le categorie di supermamme. Ma magicamente corrono in aiuto parole autorevoli che inibiscono la lucidità e promettono l

Magnifici Sessanta rivisitati

Le supermamme dei nostri giorni conducono un'esistenza per certi versi molto diversa da quelle delle loro antecedenti di trenta, quaranta o cinquant'anni fa. Supermamme erano e supermamme sono, eppure le differenze non mancano a tutti i livelli. Uno per tutti: il lavoro. Difficile infatti che una donna fosse mamma e lavoratrice al tempo stesso, difficile che fosse naturale uscire di casa per procacciare cibo, difficile essere autonome economicamente e mentalmente... non sarà questa la sede per approfondire o giudicare o considerare i pro e i contro, le difficoltà e i privilegi, i sogni e le delusioni di ciascuna delle condizioni esistenziali. Ma di certo si potrà notare che quando un gruppetto di supermamme nei nostri giorni si ritrova ad esempio ad una serata di presentazione di prodotti per la cura di corpo-cute-casa, accade qualcosa di universale. Tra sole donne si annusa, si commenta, si spalma, si chiacchiera, si ride e ci si confessa, si è un po' piccantine e un po&

Ma quando passa?

Al banco del macellaio del supermercato succedono cose inaspettate, si dicono cose filosofiche, ci sono momenti di vita profonda tra le supermamme in coda con il biglietto in mano. Pur senza origliare le supermamme si ascoltano reciprocamente, si raccontano scampoli di esistenze e apparentemente non diresti mai che ciascuna nasconda o conservi un dolore così. Infatti sono truccate, ben pettinate, concentrate su quello che stanno per comprare adatto al programma di menù del giorno dopo o della settimana, gentili o ammiccanti con il macellaio. Ma se capita di sentire uno stralcio di confidenza reciproca si apre una voragine di umanità, di compassione, di dolore e di vita... "lei che ci è già passata... ma quando passa?" " ..."  "non passa vero?". Forse è credibile che non passerà mai il dolore per la perdita di un figlio, l'apprensione per una figlia che ha perso un bambino, il pensiero costante per un figlio malato o disabile o in difficoltà. Ma è a