Lungo il fiume le ancelle preparavano la regina per il suo ultimo viaggio. Profumi, balsami, spugne di acqua fresca, teli immacolati e vesti sontuose, le migliori, avvolgevano il corpo regale. Nel lontano medioevo. O forse ancora oggi, quando una supermamma se ne va. Le figlie, come ancelle, la preparano a festa e tutto il dolore si stempera in quell'accudimento, il ciclo della vita si completa in quel corpo molto anziano finalmente rilassato e rasserenato. E lì attorno convengono tutti quelli che da quel corpo discendono o che ad esso sono stati legati, figlie, figli, nipoti, pronipoti, generi, nuore, amici lontani e conoscenti vicini... per un attimo di fronte a quel corpo immobile tutto si racchiude in una bolla di vita. Troppi sono i pensieri per essere contenuti, troppi i ricordi che si vorrebbero fermare e fissare, troppo il desiderio che davvero ora, di là, ci sia la pace e il senso. Ci si limita a restare sospesi in quella bolla di vita, succhiandone il valore e gli insegna...
...sono quelli di tutte le supermamme, quelli che per ultimi si fermano in tutte le case del mondo.