Scendendo dal costo di Asiago, correndo verso l'ikea, scivolando lungo le colline marchigiane che portano dal Conero al mare, aspettandosi di vedere quel mare dietro alla prossima curva incastonato tra campi di grano appena arato, inerpicandosi per tornanti di montagna senza catene nè gomme termiche sotto una neve tanto magica quanto capace di impaurire, sfrecciando in un rettilineo anonimo autostradale reso umano solo da cespugli di oleandri o boschetti di eucalipti, attraversando morbidamente il centro dell'Italia chiedendosi se ci sia poi una terra più ricca e varia della loro, chiedendosi se quel brullo le affascina o le inquieta, desiderando che quel tunnel non sia così lungo, assaporando la magia di verdi distese riposanti... viaggiando insomma, le supermamme assieme agli altri abitanti dell'abitacolo ascoltano musica. Per passare il tempo, per cantare assieme, per sottolienare indelebilmente quello o quell'altro momento, quello o quell'altro paesaggio(si ved...
...sono quelli di tutte le supermamme, quelli che per ultimi si fermano in tutte le case del mondo.