le supermamme a volte si trovano in un uragano di paura e dolore, il loro corpo le tradisce e sono costrette a stare lontano da casa per farsi curare. capiscono che la loro vita è preziosa ma sanno di essere un puntino in mezzo all’universo e si affidano al destino. in ospedale lontano dai loro cuccioli sono aiutate dalle loro supermamme ad accudirli e sanno che sono al sicuro ma piangono perché ne hanno nostalgia e hanno paura che anche i loro piccoli ne soffrano perché è quella che sentono, forte. E vorrebbero annusare il loro odore, i loro capelli, sentire le loro guance morbide per tutta la notte, invece di essere in preda agli incubi che il trauma riporta. E pregano che anche senza di loro i cuccioli crescano e trovino la felicità. Anche quando tornano a casa dopo l’ospedale, e devono stare ferme a riposo (le supermamme non concepiscono la parola riposo e questo stato pur necessario risulta forzato e costrittivo), non desiderano altro che essere presenti e accudiscono i loro picco...
...sono quelli di tutte le supermamme, quelli che per ultimi si fermano in tutte le case del mondo.