Nell’era di e-learning, e-commerce, e-teaching, e-mail, le supermamme vorrebbero cercare in rete tutto, in un istinto che ormai le porta con la mente e le dita a cercare in rete sia che si tratti di orari ferroviari, di ricette, sia di immagini di anfibi per la ricerca di turno. Ma sanno che un rischio c’è: corrono con il pensiero alla rete come risolutrice di tutti i quesiti, come se cliccando potessero trovare tutte le risposte, da quelle di fede a quelle sul futuro, a come lenire un dolore, uno spavento, a come educare i propri figli. E-ducare, condurre, dicevano gli antichi. Sembrerebbe così facile prendere per mano e accompagnare le proprie creature lungo i sentieri diversi dell’esistenza, guidandoli, indirizzandoli, avvertendoli, insegnando loro trucchi e scorciatoie, a superare le fatiche, lo sconforto quando il sentiero si inerpica. Ma si sbagliavano a sottovalutare l’impegno e la semplicità di quel gesto. A volte si sentono perse loro stesse, soprattutto in questo compito. Sta...
...sono quelli di tutte le supermamme, quelli che per ultimi si fermano in tutte le case del mondo.