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Ma quando passa?

Al banco del macellaio del supermercato succedono cose inaspettate, si dicono cose filosofiche, ci sono momenti di vita profonda tra le supermamme in coda con il biglietto in mano.
Pur senza origliare le supermamme si ascoltano reciprocamente, si raccontano scampoli di esistenze e apparentemente non diresti mai che ciascuna nasconda o conservi un dolore così.
Infatti sono truccate, ben pettinate, concentrate su quello che stanno per comprare adatto al programma di menù del giorno dopo o della settimana, gentili o ammiccanti con il macellaio.
Ma se capita di sentire uno stralcio di confidenza reciproca si apre una voragine di umanità, di compassione, di dolore e di vita... "lei che ci è già passata... ma quando passa?" " ..."  "non passa vero?".
Forse è credibile che non passerà mai il dolore per la perdita di un figlio, l'apprensione per una figlia che ha perso un bambino, il pensiero costante per un figlio malato o disabile o in difficoltà. Ma è altrettanto vero che se le vedi così, immerse nella vita davanti a quel bancone, capisci anche che le supermamme porteranno avanti il mondo sempre, con forza, decisione, coraggio e un amore grande, grande dentro e fuori.

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