Passa ai contenuti principali

Foto

Le foto sono tremende. Hanno un potere enorme: fissano attimi e te li sbattono inaspettatamente in faccia investendoti di ondate di nostalgia o commozione o di senso-del-tempo-che-passa (e troppo in fretta).
Qualcuno è puntualmente ritratto mentre mangia, con la bocca piena e storta, qualcun altro in pose poco credibili, qualcun altro fa invidia a tutti per la sua fotogenicità, ad altri ancora viene messo in evidenza il nasone o il ciuffo storto, o le occhiaie troppo marcate. Spesso non ci si piace e quello che voleva essere un bel ricordo diviene spesso occasione per rimbrotti o risate collettive.
Nelle case di tutte le supermamme girano foto di ogni tipo: chi le classifica ordinandole cronologicamente commentando ogni immagine; chi le tiene alla rinfusa in scatole da scarpe, con finta noncuranza; chi le conserva ancora nei vecchi portafoto anni Settanta dai colori arancione o verde sgargiante; chi le digitalizza, le stampa, le ingrandisce, le regala, le riproduce periodicamente per donarle a nonne e zie lontane.
E se è vero che oggi la foto è abusata in un'infinita possibilità di selfie, scatti multipli, postati su facebook, istagram o altre diavolerie, è ancor più vero che "le foto" sono intramontabili. Quelle fatte in "quel" momento, che si voleva ricordare appositamente, o che si ricorderà per tutta la vita comunque, sono parte della loro storia.
Le supermamme lamentano un fenomeno singolare: durante la gravidanza le loro pance, vestite o nude, erano oggetto di scatti continui, lasciando sullo sfondo verdi vallate, paesaggi azzurri, cattedrali o gruppi di amici. Dalla nascita del piccolo è già tanto se il mento della puerpera che tiene in braccio il bambino viene immortalato. E in ogni caso con la scusa di fotografare gli sviluppi del nuovo arrivato, si trascura con facilità tutto il contorno: improbabili vestiti "da casa", stenditoi e termosifoni a fare da sfondo, piastrelle demodè inguardabili. Al momento dello sviluppo (una volta) o dello scaricamento foto (ora) emergono quegli obbrobri e la mamma risulta sempre più defilata. E smunta.
Tant'è che spesso la suddetta si arma di macchina fotografica e diviene la fotografa ufficiale; non comparirà mai più nelle foto - o quasi.
Quel che è certo è che quegli scatti non mancheranno di emozionare: sorrisi da latte, codine all'insù, voli sull'altalena, abbracci con nonni ora volati in cielo, emozione dentro una tutina argentata al primo saggio, pianti davanti a due candeline, dentini caduti, braccio ingessato, vestiti da cerimonia, abbracci con i compagni e le maestre, sotto ombrelli davanti alla stessa fontana del viaggio di nozze, scendendo dall'ottovolante con il terrore sul viso, alla prima uscita da soli, con la corona d'alloro, sull'auto con i palloncini... Ogni foto è un pezzettino di vita, un segno, a volte un passaggio tra un prima e un dopo. A volte è difficile guardarle: evidenziano impietosamente come si era, ritraggono malinconicamente chi non c'è più e lì sorrideva, mostrano felicità inconsapevoli e presto interrotte;  altre volte sembra addirittura non ci sia motivo per farne di nuove... Ma fortunatamente i momenti passano e con al collo, o nel taschino, la loro macchina le supermamme riprendono a fare "clic" per dire che ci sono e ci vogliono essere, insieme a tutto quello che amano e vogliono conservare nel cuore, su carta lucida o in un file!

Commenti

  1. Condivido cara supermamma ☺️���� , una foto...ricordi..emozioni ��

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Ragazzine

Le supermamme guardano distrattamente le loro figlie femmine, quelle coccolone e morbide, quelle vezzosette e chiacchierone, quelle che cominciano ad avere le amiche del cuore, quelle che non riescono a trovare la loro, quelle che ormai passano tanto tempo sui libri, quelle che ancor più distrattamente sono già ragazzine. Donne loro, le supermamme, donne saranno loro, le proprie figlie. Ma come? Dentro c’è il loro modello, c’è quello che hanno fatto, provato, vissuto, sentito; quello per cui hanno gioito o sofferto, le battaglie che hanno intrapreso e quelle che stanno ancora combattendo, quello che hanno perso e quello che hanno trovato. Ma per quelle bambine che scappano, cosa si immaginano, cosa desiderano? quale felicità? Non riescono a pensarle diverse da sé, ma neppure uguali. Le vorrebbero, sicure, forti, capaci di muoversi nelle tempeste, passionali e decise in amore, capaci di coltivare i loro sogni, di investire nel futuro con le idee geniali che già ora hanno, di costrui...

Prima persona singolare

Esco dal mazzo delle supermamme e dei loro pensieri e prendo la parola. Da sei anni provo a raccontare me stessa e le altre come me attraverso questo blog. Voleva essere una specie di trattato “ de supermammibus ” una carrellata di ritratti, atteggiamenti, manie, paranoie, pensieri ed emozioni propri a chi fa il mestiere, difficile, sorprendente e meraviglioso, della mamma (che poi si intreccia a quello della figlia, della donna, della famiglia, di chi vive). Non so se ci sono riuscita, non so se, invece che parlare di noi , ho parlato solo di me ; non so se il mio punto di vista sulla vita abbia poi interessato qualcuno. Non sono riuscita a trasformare il blog in uno scambio di idee e, se da un lato questo confronto mi faceva paura, alla fine un riscontro mi è mancato. Il marketing pro domo mea (inglese + latino, che sfoggio!) non mi è mai riuscito: magari ho trovato casa, fidanzato, lavoro alle amiche e poi non ho avuto il coraggio di prendere il bidet nuovo per me. Credo sia una ...

Tra le nuvole

Le supermamme un po' paranoiche che non si sa perché devono controllare tutto fino all'ultimo, hanno paura di volare. O, meglio, come disse qualcuno, paura di cadere. Tralasciando tutte le considerazioni legate al fatto che volare è comunque è innaturale, che un'alta percentuale di persone finge sicurezza, ma in realtà teme il volo, che esistono corsi per superare questa paura, che bisognerebbe capire da dove deriva questo timore ecc. ecc. ecc... E tralasciando pure il fatto che alla minima minima turbolenza (non sia mai poi che dicano di allacciare le cinture per sicurezza a metà percorso!) si avverta un improvviso ancestrale movimento di pancia difficilmente placabile anche dai più razionali e pragmatici ragionamenti (le hostess stanno sorridendo; è normale trovare dell'aria in aria; nessuno è preoccupato; l'aereo è fermo su una massa d'aria che gli fa da strada...). Tralasciando tutto ciò, capita che le supermamme cambino il loro atteggiamento. Non si s...