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Ragazzine

Le supermamme guardano distrattamente le loro figlie femmine, quelle coccolone e morbide, quelle vezzosette e chiacchierone, quelle che cominciano ad avere le amiche del cuore, quelle che non riescono a trovare la loro, quelle che ormai passano tanto tempo sui libri, quelle che ancor più distrattamente sono già ragazzine.
Donne loro, le supermamme, donne saranno loro, le proprie figlie. Ma come?
Dentro c’è il loro modello, c’è quello che hanno fatto, provato, vissuto, sentito; quello per cui hanno gioito o sofferto, le battaglie che hanno intrapreso e quelle che stanno ancora combattendo, quello che hanno perso e quello che hanno trovato. Ma per quelle bambine che scappano, cosa si immaginano, cosa desiderano? quale felicità?
Non riescono a pensarle diverse da sé, ma neppure uguali.
Le vorrebbero, sicure, forti, capaci di muoversi nelle tempeste, passionali e decise in amore, capaci di coltivare i loro sogni, di investire nel futuro con le idee geniali che già ora hanno, di costruire e crescere, di sbagliare, di rialzarsi, di avere fiducia nella vita, libere ma fedeli, amate e capaci di amare, viaggiatrici nella mente e nel corpo.
Le vorrebbero, in fondo, come forse a pensarci bene avrebbero desiderato essere. E temono di non essere in grado sempre di permettere loro di dispiegarsi libere.

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