Passa ai contenuti principali

Necessarie evoluzioni

Una cosa che contraddistingue le supermamme dalla maggior parte delle altre donne è la capacità di cambiare continuamente. Non si tratta certo di un'abilità acquisita dalla nascita, nè appresa con facilità, ma sicuramente è una qualità che, volenti o nolenti, tutte le supermamme finiscono per avere.
Lo stravolgimento ormonale/epocale/spaziale/temporale che un neonato porta con sè nella vita delle suddette è cosa risaputa e facilmente immaginabile: la casa invasa da oggetti e ninnoli (pannolini, telini, lettini, fasciatoi, cremine, sterilizzatori...), le abitudini e le possibilità stravolte ("dai stasera è sabato, si dorme di più"!!!!), i suoni (silenzio di giorno, pianti a mille di notte, il telefono staccato, gli interfono per sentire i sospiri a distanza)...
Ma si sbaglia chi pensa che tutto finisca lì, o che quello sia lo shock più grande... nel corso dei mesi e degli anni è un adattamento continuo, un'evoluzione, uno spostamento di prospettiva, nè facile nè immaginabile.
Girano per le vie del centro cercando vestiti di carnevale, coriandoli, colori lavabili un giorno, e si ritrovano a cercare maglioncini o calze per una festa di adolescenti un altro.
Programmano la giornata per far coincidere tutti gli spostamenti da mamma taxi e poi improvvisamente l'unico spostamento è quello per raggiungere una tantum i figli nella città universitaria, per vedere come va, in punta dei piedi, ospiti gradite, ma anche consapevoli che devono mettersi in disparte.
Hanno giornate così piene che la sera si addormentano raccontando la fiaba collassate, e in un batter d'occhio hanno minuti e pomeriggi e sere da riempire e da reinventare.
Passeggiano spingendo carrozzine, faticando su e giù dai marciapiedi o stringendo manine grassottelle e si accorgono di avere ora degli spilungoni sbuffanti al proprio fianco, o di percorrere tutte le vie velocemente, addirittura da sole, permettendosi di pensare a qualcosa da acquistare per sè.
E' il difficile e il bello di avere figli, quello che fa restare giovani e aggiornate, e quello che fa sentire il tempo che è passato e che passa. Una ginnastica del corpo e della mente che le mantiene elastiche e vitali nonostante tutta la fatica di un duro allenamento.
Non conoscerebbero quel cantante, quel modello di telefono, quella moda assurda.
Non si dovrebbero mettere in discussione per mediare e capire quello che è giusto dire o fare.
Non dovrebbero far altro che organizzare la loro vita, già abbastanza complicata, senza ulteriori complicazioni, incastri, problemi ed emozioni.
Non dovrebbero mettere da parte quello che avevano in mente per ascoltare qualcun altro.
Non dovrebbero rivoluzionare i ritmi del sonno, i gusti culinari e quelli cinematografici.
Non sarebbero così piene, ricche e grate. Ed è bene che non se lo dimentichino.

Commenti

Post popolari in questo blog

Prima persona singolare

Esco dal mazzo delle supermamme e dei loro pensieri e prendo la parola. Da sei anni provo a raccontare me stessa e le altre come me attraverso questo blog. Voleva essere una specie di trattato “ de supermammibus ” una carrellata di ritratti, atteggiamenti, manie, paranoie, pensieri ed emozioni propri a chi fa il mestiere, difficile, sorprendente e meraviglioso, della mamma (che poi si intreccia a quello della figlia, della donna, della famiglia, di chi vive). Non so se ci sono riuscita, non so se, invece che parlare di noi , ho parlato solo di me ; non so se il mio punto di vista sulla vita abbia poi interessato qualcuno. Non sono riuscita a trasformare il blog in uno scambio di idee e, se da un lato questo confronto mi faceva paura, alla fine un riscontro mi è mancato. Il marketing pro domo mea (inglese + latino, che sfoggio!) non mi è mai riuscito: magari ho trovato casa, fidanzato, lavoro alle amiche e poi non ho avuto il coraggio di prendere il bidet nuovo per me. Credo sia una

De supermatribus (1)

Quante supermamme incontro? tantissime, a partire dalle 7.45 davanti alla porticina secondaria della scuola dove i bambini entrano prima. Le vedo truccate, curate, sulle loro auto, nei loro pensieri, che raccolgono le forze per iniziare una nuova lunga giornata e mettere assieme i pezzi delle vite di tutti. Le vedo in bicicletta con due seggiolini vuoti, uno davanti e uno dietro, senza ombrello sotto la pioggia, correre verso casa dalla stazione perchè devono raggiungere i loro piccoli come mamma aquila, gufa, leonessa, con il loro stesso fiero istinto di proteggere, nutrire, riscaldare i cuccioli anche alle 8 di sera quando è buio e la giornata dovrebbe essere alla fine e loro devono reinventarsi le energie per il più importante momento della giornata. Le supermamme sono di specie molto diversa, alcune sono talmente diverse che in comune hanno solo il fatto di essere supermamme. penso ad alcune supermamme molto graffianti con la bocca vistosamente contornata di rosso, con

Foto

Le foto sono tremende. Hanno un potere enorme: fissano attimi e te li sbattono inaspettatamente in faccia investendoti di ondate di nostalgia o commozione o di senso-del-tempo-che-passa (e troppo in fretta). Qualcuno è puntualmente ritratto mentre mangia, con la bocca piena e storta, qualcun altro in pose poco credibili, qualcun altro fa invidia a tutti per la sua fotogenicità, ad altri ancora viene messo in evidenza il nasone o il ciuffo storto, o le occhiaie troppo marcate. Spesso non ci si piace e quello che voleva essere un bel ricordo diviene spesso occasione per rimbrotti o risate collettive. Nelle case di tutte le supermamme girano foto di ogni tipo: chi le classifica ordinandole cronologicamente commentando ogni immagine; chi le tiene alla rinfusa in scatole da scarpe, con finta noncuranza; chi le conserva ancora nei vecchi portafoto anni Settanta dai colori arancione o verde sgargiante; chi le digitalizza, le stampa, le ingrandisce, le regala, le riproduce periodicamente per