Passa ai contenuti principali

Casi della vita

Quando una donna diventa mamma e supermamma piano piano il suo modo di vedere la realtà si trasforma e si accentua quella sensibilità che prima già esisteva magari solo in nuce. L’amore e la comprensione profonda che cerca di riservare ai suoi piccoli lentamente si estendono a chiunque (o quasi!) venga con lei a contatto.
Di fronte a dei ragazzi apparentemente sbruffoni, imbroglioni, pasticcioni, impertinenti la supermamma subito si innervosisce ma spesso un altro fenomeno la interessa: non solo vede in loro potenziali figli ed è in grado dunque di andare oltre l’apparenza, cercando di capire cosa c’è nel profondo; ma si immedesima nelle madri di quei bambini, di quei ragazzi, di quei figli. E sente la paura, il senso di inadeguatezza, la voglia di avere un figlio più “facile” e nonostante ciò l’attaccamento alle proprie creature.

Così capita che un dodicenne venga sospeso da scuola per le sue battute sceme, troppe volte ripetute, per le sue chiacchiere infinite, per i suoi gesti di provocazione; e che la sua supermamma, venuta dal sud anni prima, provata nell’animo tanto da aver tentato di finire questa vita, spesa e spremuta nel pulire le case del paese, si senta morire. E spera, senza neanche saperlo, che tra gli insegnanti di suo figlio ci sia qualcuno capace di guardare negli occhi del suo bambino e vedere dietro quella scorza da bullo la profondità di un lago e che quella punizione non sia stata cattiveria ma sia stata pensata e voluta come occasione di crescita.
Capita anche che certi insegnanti siano supermamme o superpapà e che si comportino come tali e che allora quei figli e le loro madri siano al sicuro perchè qualcuno li ascolterà, parlerà loro, cercherà di trovare una strada e una soluzione.

Commenti

Post popolari in questo blog

Prima persona singolare

Esco dal mazzo delle supermamme e dei loro pensieri e prendo la parola. Da sei anni provo a raccontare me stessa e le altre come me attraverso questo blog. Voleva essere una specie di trattato “ de supermammibus ” una carrellata di ritratti, atteggiamenti, manie, paranoie, pensieri ed emozioni propri a chi fa il mestiere, difficile, sorprendente e meraviglioso, della mamma (che poi si intreccia a quello della figlia, della donna, della famiglia, di chi vive). Non so se ci sono riuscita, non so se, invece che parlare di noi , ho parlato solo di me ; non so se il mio punto di vista sulla vita abbia poi interessato qualcuno. Non sono riuscita a trasformare il blog in uno scambio di idee e, se da un lato questo confronto mi faceva paura, alla fine un riscontro mi è mancato. Il marketing pro domo mea (inglese + latino, che sfoggio!) non mi è mai riuscito: magari ho trovato casa, fidanzato, lavoro alle amiche e poi non ho avuto il coraggio di prendere il bidet nuovo per me. Credo sia una

Foto

Le foto sono tremende. Hanno un potere enorme: fissano attimi e te li sbattono inaspettatamente in faccia investendoti di ondate di nostalgia o commozione o di senso-del-tempo-che-passa (e troppo in fretta). Qualcuno è puntualmente ritratto mentre mangia, con la bocca piena e storta, qualcun altro in pose poco credibili, qualcun altro fa invidia a tutti per la sua fotogenicità, ad altri ancora viene messo in evidenza il nasone o il ciuffo storto, o le occhiaie troppo marcate. Spesso non ci si piace e quello che voleva essere un bel ricordo diviene spesso occasione per rimbrotti o risate collettive. Nelle case di tutte le supermamme girano foto di ogni tipo: chi le classifica ordinandole cronologicamente commentando ogni immagine; chi le tiene alla rinfusa in scatole da scarpe, con finta noncuranza; chi le conserva ancora nei vecchi portafoto anni Settanta dai colori arancione o verde sgargiante; chi le digitalizza, le stampa, le ingrandisce, le regala, le riproduce periodicamente per

De supermatribus (1)

Quante supermamme incontro? tantissime, a partire dalle 7.45 davanti alla porticina secondaria della scuola dove i bambini entrano prima. Le vedo truccate, curate, sulle loro auto, nei loro pensieri, che raccolgono le forze per iniziare una nuova lunga giornata e mettere assieme i pezzi delle vite di tutti. Le vedo in bicicletta con due seggiolini vuoti, uno davanti e uno dietro, senza ombrello sotto la pioggia, correre verso casa dalla stazione perchè devono raggiungere i loro piccoli come mamma aquila, gufa, leonessa, con il loro stesso fiero istinto di proteggere, nutrire, riscaldare i cuccioli anche alle 8 di sera quando è buio e la giornata dovrebbe essere alla fine e loro devono reinventarsi le energie per il più importante momento della giornata. Le supermamme sono di specie molto diversa, alcune sono talmente diverse che in comune hanno solo il fatto di essere supermamme. penso ad alcune supermamme molto graffianti con la bocca vistosamente contornata di rosso, con