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Un attimo prima che il sonno le colga

Il sonno delle supermamme, tralsciando quello repentino profondo improvviso ineluttabile che le coglie sul divano guardando (?) il programma di turno, può essere di vari tipi. Il più frequente però, soprattutto in periodi intensi di lavoro-figli-recite-cene conclusive di chissàcheattività-organizzazioni future, è quello in cui le supermamme vengono portate molto rapidamente dallo stato di veglia a quello di torpore profondo, senza però che niente impedisca loro di organizzare e dipanare un groviglio di pensieri per la giornata seguente.
Ok domani il sugo è già pronto, basta che i superpapà condiscano l'insalata,ma l'avrò detto che c'è già l'insalata pulita in frigo, devo anche prendere il pane prima di entrare al lavoro, se riuscissi anche a telefonare all'estetista per vedere se ha un buco, portare al mio collega quelle fotocopie! me ne sono scordata... quasi quasi metto la ciabatta rovescia così domani mattina mi ricordo, domani non hanno rientro quindi posso portarle in biblioteca...ma no! che esco tardi domani, speriamo che la nonna si ricordi che è impegnata con i nipoti, tornando verso casa devo anche passare dalla farmacia, ma forse sono stata troppo dura con quel mio alunno, magari domani gli parlo prendendolo da parte, e magari domani sera farò anche qualcosa di più nutriente così chissà che l'altra si tiri un po' su di peso...zzz
stream of consciousness dicevano al liceo i professori, solo ora le supermamme lo capiscono.

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Prima persona singolare

Esco dal mazzo delle supermamme e dei loro pensieri e prendo la parola. Da sei anni provo a raccontare me stessa e le altre come me attraverso questo blog. Voleva essere una specie di trattato “ de supermammibus ” una carrellata di ritratti, atteggiamenti, manie, paranoie, pensieri ed emozioni propri a chi fa il mestiere, difficile, sorprendente e meraviglioso, della mamma (che poi si intreccia a quello della figlia, della donna, della famiglia, di chi vive). Non so se ci sono riuscita, non so se, invece che parlare di noi , ho parlato solo di me ; non so se il mio punto di vista sulla vita abbia poi interessato qualcuno. Non sono riuscita a trasformare il blog in uno scambio di idee e, se da un lato questo confronto mi faceva paura, alla fine un riscontro mi è mancato. Il marketing pro domo mea (inglese + latino, che sfoggio!) non mi è mai riuscito: magari ho trovato casa, fidanzato, lavoro alle amiche e poi non ho avuto il coraggio di prendere il bidet nuovo per me. Credo sia una

De supermatribus (1)

Quante supermamme incontro? tantissime, a partire dalle 7.45 davanti alla porticina secondaria della scuola dove i bambini entrano prima. Le vedo truccate, curate, sulle loro auto, nei loro pensieri, che raccolgono le forze per iniziare una nuova lunga giornata e mettere assieme i pezzi delle vite di tutti. Le vedo in bicicletta con due seggiolini vuoti, uno davanti e uno dietro, senza ombrello sotto la pioggia, correre verso casa dalla stazione perchè devono raggiungere i loro piccoli come mamma aquila, gufa, leonessa, con il loro stesso fiero istinto di proteggere, nutrire, riscaldare i cuccioli anche alle 8 di sera quando è buio e la giornata dovrebbe essere alla fine e loro devono reinventarsi le energie per il più importante momento della giornata. Le supermamme sono di specie molto diversa, alcune sono talmente diverse che in comune hanno solo il fatto di essere supermamme. penso ad alcune supermamme molto graffianti con la bocca vistosamente contornata di rosso, con

Foto

Le foto sono tremende. Hanno un potere enorme: fissano attimi e te li sbattono inaspettatamente in faccia investendoti di ondate di nostalgia o commozione o di senso-del-tempo-che-passa (e troppo in fretta). Qualcuno è puntualmente ritratto mentre mangia, con la bocca piena e storta, qualcun altro in pose poco credibili, qualcun altro fa invidia a tutti per la sua fotogenicità, ad altri ancora viene messo in evidenza il nasone o il ciuffo storto, o le occhiaie troppo marcate. Spesso non ci si piace e quello che voleva essere un bel ricordo diviene spesso occasione per rimbrotti o risate collettive. Nelle case di tutte le supermamme girano foto di ogni tipo: chi le classifica ordinandole cronologicamente commentando ogni immagine; chi le tiene alla rinfusa in scatole da scarpe, con finta noncuranza; chi le conserva ancora nei vecchi portafoto anni Settanta dai colori arancione o verde sgargiante; chi le digitalizza, le stampa, le ingrandisce, le regala, le riproduce periodicamente per