Passa ai contenuti principali

Passaggi

Si chiedono le supermamme come mai la Pasqua, ancor più del Natale, sia diventata per i più, e anche per loro spesso, una festa vuota. Ovvero piena di uova, scampagnate, cioccolate, auguri a destra e a manca, rinnovo del guardaroba, statistiche sui viaggi di primavera, ma di cui non si rintraccia più il significato profondo, originario.
Eppure si sta a casa da scuola e un po' anche dal lavoro; eppure ci si fanno gli auguri; eppure si fa festa; eppure si ha voglia di festa...
Eppure le supermamme, più di tutti, dovrebbero saperlo che Pasqua significa Passaggio.
Loro che lo vivono quotidianamente dentro e fuori, loro che devono lasciare ogni giorno da parte un po' di sè per far spazio a qualcosa d'altro, a cui non avevano magari mai pensato, che forse non capiscono ed anzi non vorrebbero vivere, che le sconvolge nel bene e nello stupore o nella sofferenza e nel dolore.
Passaggio da uno stato all'altro, dalla morte alla vita, da un luogo all'altro, da una stagione all'altra, da un sogno che era dentro di loro, alla vita in cui si trovano.
Non sempre si sentono capaci di "passare", più spesso si sentono tra una riva e l'altra; e l'"altra" sembra ancora lontana, difficile da raggiungere, sono come in mezzo al guado.
Non sempre si sentono forti e corazzate per cambiare stato, per mettere da parte quello che erano o mentalmente volevano essere e ciò che invece si trovano ad essere più o meno volutamente.
Ma nelle giornate di primavera in cui tutto rinasce, in cui il clima non è stabile e improvvisamente cambia, in cui si ha quasi voglia di lasciare da parte la pelle secca da serpente per indossarne una nuova lucente, si festeggia anche la Pasqua e le supermamme si accorgono di desiderare profondamente che quel Passaggio le salvi, le porti in alto, le rinnovi, dal profondo e fuori.

Commenti

Post popolari in questo blog

Ragazzine

Le supermamme guardano distrattamente le loro figlie femmine, quelle coccolone e morbide, quelle vezzosette e chiacchierone, quelle che cominciano ad avere le amiche del cuore, quelle che non riescono a trovare la loro, quelle che ormai passano tanto tempo sui libri, quelle che ancor più distrattamente sono già ragazzine. Donne loro, le supermamme, donne saranno loro, le proprie figlie. Ma come? Dentro c’è il loro modello, c’è quello che hanno fatto, provato, vissuto, sentito; quello per cui hanno gioito o sofferto, le battaglie che hanno intrapreso e quelle che stanno ancora combattendo, quello che hanno perso e quello che hanno trovato. Ma per quelle bambine che scappano, cosa si immaginano, cosa desiderano? quale felicità? Non riescono a pensarle diverse da sé, ma neppure uguali. Le vorrebbero, sicure, forti, capaci di muoversi nelle tempeste, passionali e decise in amore, capaci di coltivare i loro sogni, di investire nel futuro con le idee geniali che già ora hanno, di costrui...

Prima persona singolare

Esco dal mazzo delle supermamme e dei loro pensieri e prendo la parola. Da sei anni provo a raccontare me stessa e le altre come me attraverso questo blog. Voleva essere una specie di trattato “ de supermammibus ” una carrellata di ritratti, atteggiamenti, manie, paranoie, pensieri ed emozioni propri a chi fa il mestiere, difficile, sorprendente e meraviglioso, della mamma (che poi si intreccia a quello della figlia, della donna, della famiglia, di chi vive). Non so se ci sono riuscita, non so se, invece che parlare di noi , ho parlato solo di me ; non so se il mio punto di vista sulla vita abbia poi interessato qualcuno. Non sono riuscita a trasformare il blog in uno scambio di idee e, se da un lato questo confronto mi faceva paura, alla fine un riscontro mi è mancato. Il marketing pro domo mea (inglese + latino, che sfoggio!) non mi è mai riuscito: magari ho trovato casa, fidanzato, lavoro alle amiche e poi non ho avuto il coraggio di prendere il bidet nuovo per me. Credo sia una ...

Tra le nuvole

Le supermamme un po' paranoiche che non si sa perché devono controllare tutto fino all'ultimo, hanno paura di volare. O, meglio, come disse qualcuno, paura di cadere. Tralasciando tutte le considerazioni legate al fatto che volare è comunque è innaturale, che un'alta percentuale di persone finge sicurezza, ma in realtà teme il volo, che esistono corsi per superare questa paura, che bisognerebbe capire da dove deriva questo timore ecc. ecc. ecc... E tralasciando pure il fatto che alla minima minima turbolenza (non sia mai poi che dicano di allacciare le cinture per sicurezza a metà percorso!) si avverta un improvviso ancestrale movimento di pancia difficilmente placabile anche dai più razionali e pragmatici ragionamenti (le hostess stanno sorridendo; è normale trovare dell'aria in aria; nessuno è preoccupato; l'aereo è fermo su una massa d'aria che gli fa da strada...). Tralasciando tutto ciò, capita che le supermamme cambino il loro atteggiamento. Non si s...