Non tutte presentano le stesse celate caratteristiche; aldilà di quel che si vede ogni supermamma ha un carattere preciso, un temperamento che le porta ad essere, dentro, malinconiche, ottimiste, passionali o tiepide, mollemente pigre o superagitate, organizzate, posapiano, rilassate, spente, attive.... Molte di loro sotto sotto nascondono un animo diverso da quello più palese, manifesto, istituzionale. Non è che fingano durante le loro vite, ma il tempo e le circostanze le hanno portate a darsi un contegno: il loro ruolo lo chiede, ed è naturale così. Eppure, sottile, quando meno se ne accorgono, in alcune di loro rispunta quella voglia di scatenare lo spirito dolcemente ribelle, sanguigno, quella voglia di battere i tacchi e le nacchere in un flamenco diverso dai passi di ogni giorno. Non amano particolarmente il rock, ma la loro anima sotto sotto lo è. Se ne accorgono alla festa di fine anno dei pupi quando un banale motivo rockeggiante impedisce loro di trattenere piedi, braccia, testa che vorrebbero esplodere a suon di musica ed energia. Se ne accorgono sulle vie di campagna o montagna quando assecondano le curve urlando un inaspettato " grande spettacolo dopo il Big Bang" trasmesso alla radio per caso. Se ne accorgono quando si rendono conto che cantare le fare star bene, sotto la doccia, in auto da sole o con il resto della famiglia, in inusuali ballettini in camera dei figli prima che si addormentino, tra le risate. Se ne accorgono quando vorrebbero saper suonare uno strumento, una chitarra qualsiasi con il ritmo giusto. Non amano l'hard rock, i suoni duri, il lato oscuro, ma si sentono vive, quasi ancora ragazzine, nel mostrare per un attimo a se stesse quell'animo allegramente nascosto in loro.
Le supermamme guardano distrattamente le loro figlie femmine, quelle coccolone e morbide, quelle vezzosette e chiacchierone, quelle che cominciano ad avere le amiche del cuore, quelle che non riescono a trovare la loro, quelle che ormai passano tanto tempo sui libri, quelle che ancor più distrattamente sono già ragazzine. Donne loro, le supermamme, donne saranno loro, le proprie figlie. Ma come? Dentro c’è il loro modello, c’è quello che hanno fatto, provato, vissuto, sentito; quello per cui hanno gioito o sofferto, le battaglie che hanno intrapreso e quelle che stanno ancora combattendo, quello che hanno perso e quello che hanno trovato. Ma per quelle bambine che scappano, cosa si immaginano, cosa desiderano? quale felicità? Non riescono a pensarle diverse da sé, ma neppure uguali. Le vorrebbero, sicure, forti, capaci di muoversi nelle tempeste, passionali e decise in amore, capaci di coltivare i loro sogni, di investire nel futuro con le idee geniali che già ora hanno, di costrui...
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