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Anime rock

Non tutte presentano le stesse celate caratteristiche; aldilà di quel che si vede ogni supermamma ha un carattere preciso, un temperamento che le porta ad essere, dentro, malinconiche, ottimiste, passionali o tiepide, mollemente pigre o superagitate, organizzate, posapiano, rilassate, spente, attive.... Molte di loro sotto sotto nascondono un animo diverso da quello più palese, manifesto, istituzionale. Non è che fingano durante le loro vite, ma il tempo e le circostanze le hanno portate a darsi un contegno: il loro ruolo lo chiede, ed è naturale così. Eppure, sottile, quando meno se ne accorgono, in alcune di loro rispunta quella voglia di scatenare lo spirito dolcemente ribelle, sanguigno, quella voglia di battere i tacchi e le nacchere in un flamenco diverso dai passi di ogni giorno. Non amano particolarmente il rock, ma la loro anima sotto sotto lo è. Se ne accorgono alla festa di fine anno dei pupi quando un banale motivo rockeggiante impedisce loro di trattenere piedi, braccia, testa che vorrebbero esplodere a suon di musica ed energia. Se ne accorgono sulle vie di campagna o montagna quando assecondano le curve urlando un inaspettato " grande spettacolo dopo il Big Bang" trasmesso alla radio per caso. Se ne accorgono quando si rendono conto che cantare le fare star bene, sotto la doccia, in auto da sole o con il resto della famiglia, in inusuali ballettini in camera dei figli prima che si addormentino, tra le risate. Se ne accorgono quando vorrebbero saper suonare uno strumento, una chitarra qualsiasi con il ritmo giusto. Non amano l'hard rock, i suoni duri, il lato oscuro, ma si sentono vive, quasi ancora ragazzine, nel mostrare per un attimo a se stesse quell'animo allegramente nascosto in loro.

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Prima persona singolare

Esco dal mazzo delle supermamme e dei loro pensieri e prendo la parola. Da sei anni provo a raccontare me stessa e le altre come me attraverso questo blog. Voleva essere una specie di trattato “ de supermammibus ” una carrellata di ritratti, atteggiamenti, manie, paranoie, pensieri ed emozioni propri a chi fa il mestiere, difficile, sorprendente e meraviglioso, della mamma (che poi si intreccia a quello della figlia, della donna, della famiglia, di chi vive). Non so se ci sono riuscita, non so se, invece che parlare di noi , ho parlato solo di me ; non so se il mio punto di vista sulla vita abbia poi interessato qualcuno. Non sono riuscita a trasformare il blog in uno scambio di idee e, se da un lato questo confronto mi faceva paura, alla fine un riscontro mi è mancato. Il marketing pro domo mea (inglese + latino, che sfoggio!) non mi è mai riuscito: magari ho trovato casa, fidanzato, lavoro alle amiche e poi non ho avuto il coraggio di prendere il bidet nuovo per me. Credo sia una

De supermatribus (1)

Quante supermamme incontro? tantissime, a partire dalle 7.45 davanti alla porticina secondaria della scuola dove i bambini entrano prima. Le vedo truccate, curate, sulle loro auto, nei loro pensieri, che raccolgono le forze per iniziare una nuova lunga giornata e mettere assieme i pezzi delle vite di tutti. Le vedo in bicicletta con due seggiolini vuoti, uno davanti e uno dietro, senza ombrello sotto la pioggia, correre verso casa dalla stazione perchè devono raggiungere i loro piccoli come mamma aquila, gufa, leonessa, con il loro stesso fiero istinto di proteggere, nutrire, riscaldare i cuccioli anche alle 8 di sera quando è buio e la giornata dovrebbe essere alla fine e loro devono reinventarsi le energie per il più importante momento della giornata. Le supermamme sono di specie molto diversa, alcune sono talmente diverse che in comune hanno solo il fatto di essere supermamme. penso ad alcune supermamme molto graffianti con la bocca vistosamente contornata di rosso, con

Foto

Le foto sono tremende. Hanno un potere enorme: fissano attimi e te li sbattono inaspettatamente in faccia investendoti di ondate di nostalgia o commozione o di senso-del-tempo-che-passa (e troppo in fretta). Qualcuno è puntualmente ritratto mentre mangia, con la bocca piena e storta, qualcun altro in pose poco credibili, qualcun altro fa invidia a tutti per la sua fotogenicità, ad altri ancora viene messo in evidenza il nasone o il ciuffo storto, o le occhiaie troppo marcate. Spesso non ci si piace e quello che voleva essere un bel ricordo diviene spesso occasione per rimbrotti o risate collettive. Nelle case di tutte le supermamme girano foto di ogni tipo: chi le classifica ordinandole cronologicamente commentando ogni immagine; chi le tiene alla rinfusa in scatole da scarpe, con finta noncuranza; chi le conserva ancora nei vecchi portafoto anni Settanta dai colori arancione o verde sgargiante; chi le digitalizza, le stampa, le ingrandisce, le regala, le riproduce periodicamente per