Passa ai contenuti principali

Fasi

Non si accorgono neppure di entrare in una nuova fase, nè di averne appena conclusa una.
Così il fasciatoio sparisce dal bagno e con esso tutto quello che c'era sopra - cremine, cotton fioc, pannolini, garzettine, spazzoline, forbicine- e sembra quasi non ci sia mai stato; come il seggiolone, il passeggino, l'ambaradan di cose da portarsi dietro ad ogni spostamento.
Così non c'è più bisogno di andarli a prendere fuori da scuola, nè di fare appostamenti di sicurezza.
Non  si devono più comprare pastine, robioline, prosciuttini, basta spezzettare bocconi dal proprio piatto.
Non si partecipa più a recite di fine anno, non si ricevono più i lavoretti per le feste; solo a volte accolgono con consapevolezza l'ultimo maufatto della primaria, con un pizzico di nostalgia e una punta di malinconia.
Così non c'è più bisogno di alzarsi nel bel mezzo del pranzo a lavare un culettino al grido di "Faaaattaaaa"!!!!
Così non occorre più controllare problemi e composizioni  scritte, di là in silenzio i piccoletti procedono ormai da soli.
Ora quei piccoletti vanno a fare giretti in centro con gli amici, dapprima solo di mezz'ora, cellulare a portata di mano, intercettabili in ogni istante; in seguito, sempre più lunghi, meno definiti; e quasi ci si dimentica che sono in giro da soli.
Non si mettono più dentini sotto i bicchieri e letterine sotto alberi magici; eppure solo ieri di nascosto si impegnavano in arrampicate sugli specchi e fantasie per giustificare apparenti incongruenze o elementi magici.
Le supermamme non si accorgono ogni giorno delle fasi che finiscono e di quelle che iniziano. Ma a volte sì.
I figli le fanno sentire giovani e vecchie; giovani perchè sempre pronte e pimpanti ad affrontare una nuova fase e ad aggiornarsi a ciò che questa riserverà loro; e vecchie, perchè le varie fasi scandiscono il tempo che passa come per nessun altro. Chi non ha figli, forse, vive in un tempo più sospeso, probabilmente scandito da altri elementi, probabilmente senza toccare con mano ogni giorno che qualcosa scappa e non torna, non fosse altro che la manica di un pigiama o un costume da bagno che non copre più tettine in espansione.
Così le supermamme si accorgono di non avere nessuna fretta. E non sanno se è saggezza, o cos'altro.

Commenti

Post popolari in questo blog

Prima persona singolare

Esco dal mazzo delle supermamme e dei loro pensieri e prendo la parola. Da sei anni provo a raccontare me stessa e le altre come me attraverso questo blog. Voleva essere una specie di trattato “ de supermammibus ” una carrellata di ritratti, atteggiamenti, manie, paranoie, pensieri ed emozioni propri a chi fa il mestiere, difficile, sorprendente e meraviglioso, della mamma (che poi si intreccia a quello della figlia, della donna, della famiglia, di chi vive). Non so se ci sono riuscita, non so se, invece che parlare di noi , ho parlato solo di me ; non so se il mio punto di vista sulla vita abbia poi interessato qualcuno. Non sono riuscita a trasformare il blog in uno scambio di idee e, se da un lato questo confronto mi faceva paura, alla fine un riscontro mi è mancato. Il marketing pro domo mea (inglese + latino, che sfoggio!) non mi è mai riuscito: magari ho trovato casa, fidanzato, lavoro alle amiche e poi non ho avuto il coraggio di prendere il bidet nuovo per me. Credo sia una

De supermatribus (1)

Quante supermamme incontro? tantissime, a partire dalle 7.45 davanti alla porticina secondaria della scuola dove i bambini entrano prima. Le vedo truccate, curate, sulle loro auto, nei loro pensieri, che raccolgono le forze per iniziare una nuova lunga giornata e mettere assieme i pezzi delle vite di tutti. Le vedo in bicicletta con due seggiolini vuoti, uno davanti e uno dietro, senza ombrello sotto la pioggia, correre verso casa dalla stazione perchè devono raggiungere i loro piccoli come mamma aquila, gufa, leonessa, con il loro stesso fiero istinto di proteggere, nutrire, riscaldare i cuccioli anche alle 8 di sera quando è buio e la giornata dovrebbe essere alla fine e loro devono reinventarsi le energie per il più importante momento della giornata. Le supermamme sono di specie molto diversa, alcune sono talmente diverse che in comune hanno solo il fatto di essere supermamme. penso ad alcune supermamme molto graffianti con la bocca vistosamente contornata di rosso, con

Foto

Le foto sono tremende. Hanno un potere enorme: fissano attimi e te li sbattono inaspettatamente in faccia investendoti di ondate di nostalgia o commozione o di senso-del-tempo-che-passa (e troppo in fretta). Qualcuno è puntualmente ritratto mentre mangia, con la bocca piena e storta, qualcun altro in pose poco credibili, qualcun altro fa invidia a tutti per la sua fotogenicità, ad altri ancora viene messo in evidenza il nasone o il ciuffo storto, o le occhiaie troppo marcate. Spesso non ci si piace e quello che voleva essere un bel ricordo diviene spesso occasione per rimbrotti o risate collettive. Nelle case di tutte le supermamme girano foto di ogni tipo: chi le classifica ordinandole cronologicamente commentando ogni immagine; chi le tiene alla rinfusa in scatole da scarpe, con finta noncuranza; chi le conserva ancora nei vecchi portafoto anni Settanta dai colori arancione o verde sgargiante; chi le digitalizza, le stampa, le ingrandisce, le regala, le riproduce periodicamente per