Passa ai contenuti principali

Quale dovere?

Accade che le supermamme siano intrise fin dalla nascita di senso del dovere. Accade che spesso tralascino quello che vorrebbero per quel che devono. Accade che fin da bambine preferissero non scontentare gli altri (per paura?) e di scontentare se stesse. Accade che le supermamme abbiano una figlia che assomigli loro tantissimo nel carattere e che vorrebbero insegnarle a vivere rispettandosi più di quanto abbiano fatto loro in passato, a godersi la vita, amando gli altri e il mondo ma amando prima di tutto la propria interiorità, i propri sentimenti, i propri desideri,i sogni, la propria creatività e le proprie bizzarie per poi essere donne piene e felici. Accade poi che le supermamme si mettano molto in ballo per aiutarle in questo percorso a volte tentando persino di modificare il proprio dna!
Però non basta. Perchè il loro lavoro è inflessibile, il dovere di donne lavoratrici prevale su quello di mamme. Che poi non sarebbe un dovere, sarebbe una gioia, quella di partecipare alla presentazione finale della classe quinta della loro figlia di 10 anni, quella che finisce le elementari, quella che ha paura del futuro, forse, quella che sta cambiando, quella che da giorni si prepara per fare da presentatrice all'evento con entusiasmo e voglia di sorprendere, quella che avrebbe tanto bisogno che davanti a lei ci fosse anche la sua di mamma, per una volta.
Invece il dovere chiama, inflessibile, implacabile, inamovibile. Ma quale dovere è?

Commenti

Post popolari in questo blog

Ragazzine

Le supermamme guardano distrattamente le loro figlie femmine, quelle coccolone e morbide, quelle vezzosette e chiacchierone, quelle che cominciano ad avere le amiche del cuore, quelle che non riescono a trovare la loro, quelle che ormai passano tanto tempo sui libri, quelle che ancor più distrattamente sono già ragazzine. Donne loro, le supermamme, donne saranno loro, le proprie figlie. Ma come? Dentro c’è il loro modello, c’è quello che hanno fatto, provato, vissuto, sentito; quello per cui hanno gioito o sofferto, le battaglie che hanno intrapreso e quelle che stanno ancora combattendo, quello che hanno perso e quello che hanno trovato. Ma per quelle bambine che scappano, cosa si immaginano, cosa desiderano? quale felicità? Non riescono a pensarle diverse da sé, ma neppure uguali. Le vorrebbero, sicure, forti, capaci di muoversi nelle tempeste, passionali e decise in amore, capaci di coltivare i loro sogni, di investire nel futuro con le idee geniali che già ora hanno, di costrui...

Perle preziose

Nella vita di ciascuno e quindi assolutamente anche in quella delle supermamme c’è una profonda esigenza di sentirsi in armonia. Ungaretti nella sua sinteticità esprimeva al meglio questo concetto quando scriveva “il mio supplizio è quando non mi credo in armonia”… Ebbene a volte accade che le supermamme vivano dei momenti, a volte degli istanti, in cui si sentano in pace con se stesse e con il mondo, vorrebbero far durare quel momento, sentono la pienezza e la vita attorno a sé, si sentono avvolte da qualcosa che è grande e le comprende assieme a ciò che è attorno a loro. Spesso nel vivere questa sensazione c’è di mezzo la natura, difficilmente la frenesia della vita di città, la televisione, le corse, gli stimoli e i bisogni veri e falsi della civiltà le fanno sentire altrettanto in armonia. Così vorrebbero conservare nel mucchio quelle perle preziose, e poterle tirare fuori nei giorni in cui la natura e il loro animo sono solo nebbia, uggia, foschia e buio. …Il sole che alle 8 in pu...

Piccolo racconto

La telecamera riprende dall'alto un'allegra tavolata, un venerdì sera come tanti. Adulti e bambini in allegria condividono una pizza, delle bibite, dei giochi sul cellulare, sorrisi e sguardi. Arriva la cameriera per ordinare i dolci, li elenca con dovizia di particolari, spiegando che sono tutti "fattincasa". E la tavolata si zittisce, tutti si guardano interrogativi, decidendo tacitamente cosa fare. I genitori si guardano tra loro, guardano la dottoressa, i bambini supplicano con lo sguardo i genitori, guardano imploranti la dottoressa, immaginano con l'acqulina fette di salame di cioccolata o tenerina. La cameriera resta perplessa con il blocchetto in mano, la penna pronta a segnare qualcosa. Poi una supermamma rompe gli indugi..."stiamo decidendo, sono tutti bambini diabetici..." La cameriera resta ancor più sorpresa come se non fosse possibile trovarsi di fronte ad una tavolata di bambini diabetici che si stanno divertendo, ma dallo sguardo si vede...