Secondo il sentire comune i cuccioli di pochi mesi o anni sono quelli che maggiormente inteneriscono e meritano di essere osservati e seguiti nei loro progressi. In effetti che cosa c’è di più dolce dei primi gorgheggi? che cosa sorprende e allarga il cuore più di quei sorrisi a gengive aperte? che cosa è più degno di essere ricordato che quella manina fredda e minuscola appoggiata al proprio corpo mentre si allatta? Per non parlare poi delle tartarughine gattonanti per casa alla velocità della luce, di quei nanerottoli che ti corrono incontro per la prima volta come se niente fosse più naturale, a quei discorsi a metà tra la fantasia e la realtà che solo chi comincia a ragionare e parlare riesce a fare.
E’ tutto vero e giusto.
Ma ad un certo punto le luci, gli applausi e i commenti della platea finiscono e i propri cuccioli diventano normalissimi cuccioli un po’ più grandicelli per cui l’unica espressione di meraviglia rimane: “Ma che grandi!” “Ma quanto sono cresciuti!”.
Secondo il sentire profondo delle supermamme, invece, la scoperta e la meraviglia nei confronti della crescita dei propri figli non finisce mai.
Anzi, il cuore si riempie loro di gioia quando sentono quelle riflessioni filosofiche e profonde di chi comincia a interrogarsi e cercare di capire; si emozionano di fronte a quella lucidità mista ad ingenuità, alla paura malcelata di iniziare una scuola nuova, al timore di non essere accettati, al desiderio di essere amati.
Si sorprendono e si commuovono nel vedere che cominciano ad avere i propri gusti, nel vestire, nelle scelte, nelle musiche; si inteneriscono nel vederli allo specchio osservarsi con occhi nuovi, con più attenzione, magari non piacendosi tanto.
E sono in apprensione, ma sanno che è giusto e vivificante, quando i cuccioli cominciano a spostarsi da soli, a piedi, poi in bici, nel quartiere, verso la scuola, la cartoleria, e poi sempre un po’ più in là, man mano che la cosa diventa naturale e tutti acquisiscono maggiore sicurezza.
Sanno che là fuori è la giungla e non sarà facile, come non lo era svegliarsi 10 volte per notte, vedersi sputare le pappe, riordinare i giochi sparsi per tutta la casa a fine giornata o temere per quella fronte schiantatasi sullo spigolo di marmo…
Ma quando i cuccioli escono trotterellanti per le loro commissioni, dalla finestra, da lontano, se li guardano e se li guardano, e se li guardano… e pensano e li amano, e se li guardano…
E’ tutto vero e giusto.
Ma ad un certo punto le luci, gli applausi e i commenti della platea finiscono e i propri cuccioli diventano normalissimi cuccioli un po’ più grandicelli per cui l’unica espressione di meraviglia rimane: “Ma che grandi!” “Ma quanto sono cresciuti!”.
Secondo il sentire profondo delle supermamme, invece, la scoperta e la meraviglia nei confronti della crescita dei propri figli non finisce mai.
Anzi, il cuore si riempie loro di gioia quando sentono quelle riflessioni filosofiche e profonde di chi comincia a interrogarsi e cercare di capire; si emozionano di fronte a quella lucidità mista ad ingenuità, alla paura malcelata di iniziare una scuola nuova, al timore di non essere accettati, al desiderio di essere amati.
Si sorprendono e si commuovono nel vedere che cominciano ad avere i propri gusti, nel vestire, nelle scelte, nelle musiche; si inteneriscono nel vederli allo specchio osservarsi con occhi nuovi, con più attenzione, magari non piacendosi tanto.
E sono in apprensione, ma sanno che è giusto e vivificante, quando i cuccioli cominciano a spostarsi da soli, a piedi, poi in bici, nel quartiere, verso la scuola, la cartoleria, e poi sempre un po’ più in là, man mano che la cosa diventa naturale e tutti acquisiscono maggiore sicurezza.
Sanno che là fuori è la giungla e non sarà facile, come non lo era svegliarsi 10 volte per notte, vedersi sputare le pappe, riordinare i giochi sparsi per tutta la casa a fine giornata o temere per quella fronte schiantatasi sullo spigolo di marmo…
Ma quando i cuccioli escono trotterellanti per le loro commissioni, dalla finestra, da lontano, se li guardano e se li guardano, e se li guardano… e pensano e li amano, e se li guardano…
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