Nella vita di ciascuno e quindi assolutamente anche in quella delle supermamme c’è una profonda esigenza di sentirsi in armonia. Ungaretti nella sua sinteticità esprimeva al meglio questo concetto quando scriveva “il mio supplizio è quando non mi credo in armonia”… Ebbene a volte accade che le supermamme vivano dei momenti, a volte degli istanti, in cui si sentano in pace con se stesse e con il mondo, vorrebbero far durare quel momento, sentono la pienezza e la vita attorno a sé, si sentono avvolte da qualcosa che è grande e le comprende assieme a ciò che è attorno a loro.
Spesso nel vivere questa sensazione c’è di mezzo la natura, difficilmente la frenesia della vita di città, la televisione, le corse, gli stimoli e i bisogni veri e falsi della civiltà le fanno sentire altrettanto in armonia.
Così vorrebbero conservare nel mucchio quelle perle preziose, e poterle tirare fuori nei giorni in cui la natura e il loro animo sono solo nebbia, uggia, foschia e buio.
…Il sole che alle 8 in punto si tuffa nel mare di Gallipoli; affacciarsi da una chiesetta medioevale su un’ampia vallata e vedere Merano, sentire il freddo e sentire il sole e desiderare di fermarsi lì per sempre; un bagno al crepuscolo lontano dalla riva, in un mare profondo, blu intenso, trasparente che le culla, magari togliendosi il costume per assaporare quell’essenza di libertà; una passeggiata l’ultimo dell’anno nel bosco innevato sotto i fiocchi che ancora cadono sentendo solo il rumore di quel silenzio; tornare dal lavoro ascoltando un’inusuale musica spagnola del Cinquecento avvolte da un paesaggio di luna, incantato, in cui tutto è un bianco pizzo ghiacciato…
Spesso nel vivere questa sensazione c’è di mezzo la natura, difficilmente la frenesia della vita di città, la televisione, le corse, gli stimoli e i bisogni veri e falsi della civiltà le fanno sentire altrettanto in armonia.
Così vorrebbero conservare nel mucchio quelle perle preziose, e poterle tirare fuori nei giorni in cui la natura e il loro animo sono solo nebbia, uggia, foschia e buio.
…Il sole che alle 8 in punto si tuffa nel mare di Gallipoli; affacciarsi da una chiesetta medioevale su un’ampia vallata e vedere Merano, sentire il freddo e sentire il sole e desiderare di fermarsi lì per sempre; un bagno al crepuscolo lontano dalla riva, in un mare profondo, blu intenso, trasparente che le culla, magari togliendosi il costume per assaporare quell’essenza di libertà; una passeggiata l’ultimo dell’anno nel bosco innevato sotto i fiocchi che ancora cadono sentendo solo il rumore di quel silenzio; tornare dal lavoro ascoltando un’inusuale musica spagnola del Cinquecento avvolte da un paesaggio di luna, incantato, in cui tutto è un bianco pizzo ghiacciato…
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