Passa ai contenuti principali

Bob e il profumo del pomeriggio

Tutte le volte che le supermamme andando al lavoro incappano in un riccio spiaccicato sull'asfalto non possono fare a meno di pensare alla puntata in cui Bob aggiustatutto costruisce un sottopassaggio per la famiglia dei ricci che devono attraversare la strada.
E' un mito Bob! Aggiusta e sistema ogni cosa e soprattutto catalizza l'attenzione dei più piccoli con dolcezza.
Così le supermamme pensano ai pomeriggi in cui quello era l'appuntamento gioioso (questo tipo di magia è stato annientato dall'arrivo del digitale terrestre che rende tutto così banalmente e stupidamente disponibile), in cui i propri cuccioli si entusiasmavano per le avventure di un omino di pongo e i suoi fantastici amici, o nello scegliere il documentario da vedere a geo e geo, in cui il latte e ovomaltina iniepidito lasciava adorabili baffetti bianchi sulle labbra, e i pezzetti di lego sparsi sul tappeto sarebbero diventati la sera noiosissimi da riporre nella scatola.
Sarà perchè si idealizza sempre il tempo andato, sarà perchè il suddetto tempo passa troppo troppo velocemente, sarà perchè anche loro adoravano guardare Bob, magari sferruzzando sedute sul divano in quei lontani vicini pomeriggi, ma tutte quelle ore mancano alle supermamme davvero tanto. Nel ripensarle, ora, sembrano quasi di relax e anche se sanno benissimo che non erano tali, Bob resta nel loro cuore assieme al profumo di quei pomeriggi in casa.

Commenti

  1. è vero Bob ricorda momenti dolci e apparentemente lontani; è bello però anche adesso sentirvi ridere alle battute del Marsciallo Cecchini in Don Matteo.
    P.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Prima persona singolare

Esco dal mazzo delle supermamme e dei loro pensieri e prendo la parola. Da sei anni provo a raccontare me stessa e le altre come me attraverso questo blog. Voleva essere una specie di trattato “ de supermammibus ” una carrellata di ritratti, atteggiamenti, manie, paranoie, pensieri ed emozioni propri a chi fa il mestiere, difficile, sorprendente e meraviglioso, della mamma (che poi si intreccia a quello della figlia, della donna, della famiglia, di chi vive). Non so se ci sono riuscita, non so se, invece che parlare di noi , ho parlato solo di me ; non so se il mio punto di vista sulla vita abbia poi interessato qualcuno. Non sono riuscita a trasformare il blog in uno scambio di idee e, se da un lato questo confronto mi faceva paura, alla fine un riscontro mi è mancato. Il marketing pro domo mea (inglese + latino, che sfoggio!) non mi è mai riuscito: magari ho trovato casa, fidanzato, lavoro alle amiche e poi non ho avuto il coraggio di prendere il bidet nuovo per me. Credo sia una

De supermatribus (1)

Quante supermamme incontro? tantissime, a partire dalle 7.45 davanti alla porticina secondaria della scuola dove i bambini entrano prima. Le vedo truccate, curate, sulle loro auto, nei loro pensieri, che raccolgono le forze per iniziare una nuova lunga giornata e mettere assieme i pezzi delle vite di tutti. Le vedo in bicicletta con due seggiolini vuoti, uno davanti e uno dietro, senza ombrello sotto la pioggia, correre verso casa dalla stazione perchè devono raggiungere i loro piccoli come mamma aquila, gufa, leonessa, con il loro stesso fiero istinto di proteggere, nutrire, riscaldare i cuccioli anche alle 8 di sera quando è buio e la giornata dovrebbe essere alla fine e loro devono reinventarsi le energie per il più importante momento della giornata. Le supermamme sono di specie molto diversa, alcune sono talmente diverse che in comune hanno solo il fatto di essere supermamme. penso ad alcune supermamme molto graffianti con la bocca vistosamente contornata di rosso, con

Foto

Le foto sono tremende. Hanno un potere enorme: fissano attimi e te li sbattono inaspettatamente in faccia investendoti di ondate di nostalgia o commozione o di senso-del-tempo-che-passa (e troppo in fretta). Qualcuno è puntualmente ritratto mentre mangia, con la bocca piena e storta, qualcun altro in pose poco credibili, qualcun altro fa invidia a tutti per la sua fotogenicità, ad altri ancora viene messo in evidenza il nasone o il ciuffo storto, o le occhiaie troppo marcate. Spesso non ci si piace e quello che voleva essere un bel ricordo diviene spesso occasione per rimbrotti o risate collettive. Nelle case di tutte le supermamme girano foto di ogni tipo: chi le classifica ordinandole cronologicamente commentando ogni immagine; chi le tiene alla rinfusa in scatole da scarpe, con finta noncuranza; chi le conserva ancora nei vecchi portafoto anni Settanta dai colori arancione o verde sgargiante; chi le digitalizza, le stampa, le ingrandisce, le regala, le riproduce periodicamente per