Passa ai contenuti principali

Dall'altra parte della strada

Nella vita capita anche così, che una sera siano a ridere e a godersi una serata tra amici da tempo desiderata e rimandata e che pochi giorni dopo si ritrovino sul marciapiede opposto a piangere una loro coetanea strappata alla vita troppo presto, come si è soliti dire.
Due marciapiedi opposti: quello delle ultime chiacchiere dopo la pizza in cerca di spensieratezza, di leggerezza e di amicizia; e l’altro, posto per caso proprio di fronte, in cui piombano nella compassione più densa e profonda per la disperazione di un amico e dei suoi figli; in cui si interrogano sul non-senso e sull’ingiustizia di queste cose; in cui cercano una speranza a cui volgere gli occhi; in cui si ritrovano a chiedere che a loro non capiti mai; in cui si sentono ciniche a non piangere, giustificate a piangere, incredule se riescono a schermarsi davanti a tanto strazio, deboli se la tensione calerà e sentiranno tutto il dolore assorbito, egoiste quando capiscono che quel dolore è anche la loro paura, perché toccare con mano la propria fragilità di uomini fa paura.
In mezzo, quella  strada, che fa intuire loro le cifre misteriose della vita, che si vorrebbe scrutare e percorrere dolcemente e che a volte invece stritola.
Quella vita in cui nulla  è scontato, né semplice, né banale, che ciascuno interpreta a modo suo, ma che andrebbe intensamente e profondamente vissuta spremendone tutte le gocce proprio mentre si è dalla parte del marciapiede in cui è ancora possibile ridere, amarsi, provarci, esserci.

Commenti

Post popolari in questo blog

Ragazzine

Le supermamme guardano distrattamente le loro figlie femmine, quelle coccolone e morbide, quelle vezzosette e chiacchierone, quelle che cominciano ad avere le amiche del cuore, quelle che non riescono a trovare la loro, quelle che ormai passano tanto tempo sui libri, quelle che ancor più distrattamente sono già ragazzine. Donne loro, le supermamme, donne saranno loro, le proprie figlie. Ma come? Dentro c’è il loro modello, c’è quello che hanno fatto, provato, vissuto, sentito; quello per cui hanno gioito o sofferto, le battaglie che hanno intrapreso e quelle che stanno ancora combattendo, quello che hanno perso e quello che hanno trovato. Ma per quelle bambine che scappano, cosa si immaginano, cosa desiderano? quale felicità? Non riescono a pensarle diverse da sé, ma neppure uguali. Le vorrebbero, sicure, forti, capaci di muoversi nelle tempeste, passionali e decise in amore, capaci di coltivare i loro sogni, di investire nel futuro con le idee geniali che già ora hanno, di costrui...

Perle preziose

Nella vita di ciascuno e quindi assolutamente anche in quella delle supermamme c’è una profonda esigenza di sentirsi in armonia. Ungaretti nella sua sinteticità esprimeva al meglio questo concetto quando scriveva “il mio supplizio è quando non mi credo in armonia”… Ebbene a volte accade che le supermamme vivano dei momenti, a volte degli istanti, in cui si sentano in pace con se stesse e con il mondo, vorrebbero far durare quel momento, sentono la pienezza e la vita attorno a sé, si sentono avvolte da qualcosa che è grande e le comprende assieme a ciò che è attorno a loro. Spesso nel vivere questa sensazione c’è di mezzo la natura, difficilmente la frenesia della vita di città, la televisione, le corse, gli stimoli e i bisogni veri e falsi della civiltà le fanno sentire altrettanto in armonia. Così vorrebbero conservare nel mucchio quelle perle preziose, e poterle tirare fuori nei giorni in cui la natura e il loro animo sono solo nebbia, uggia, foschia e buio. …Il sole che alle 8 in pu...

Piccolo racconto

La telecamera riprende dall'alto un'allegra tavolata, un venerdì sera come tanti. Adulti e bambini in allegria condividono una pizza, delle bibite, dei giochi sul cellulare, sorrisi e sguardi. Arriva la cameriera per ordinare i dolci, li elenca con dovizia di particolari, spiegando che sono tutti "fattincasa". E la tavolata si zittisce, tutti si guardano interrogativi, decidendo tacitamente cosa fare. I genitori si guardano tra loro, guardano la dottoressa, i bambini supplicano con lo sguardo i genitori, guardano imploranti la dottoressa, immaginano con l'acqulina fette di salame di cioccolata o tenerina. La cameriera resta perplessa con il blocchetto in mano, la penna pronta a segnare qualcosa. Poi una supermamma rompe gli indugi..."stiamo decidendo, sono tutti bambini diabetici..." La cameriera resta ancor più sorpresa come se non fosse possibile trovarsi di fronte ad una tavolata di bambini diabetici che si stanno divertendo, ma dallo sguardo si vede...