Non si lasci ingannare, il lettore, pensando ai classici casi in cui le supermamme si sentono stupide. Non si tratterà qui infatti né di quando queste sentono di aver sprecato il loro tempo per qualcosa che le ha poi deluse; né di quando organizzano a puntino la giornata e una puzzosetta adolescente rovina tutto con le sue grida, i suoi sberleffi e loro non sanno se reagire e come; né di quando acquistano qualcosa prese dall'euforia della primavera, dall'aria chic del capo, dalle moine insistenti e maliarde della commessa e poi a casa si pentono immediatamente dell'oggetto.
No, non si parlerà di questi casi né dei molteplici altri in cui questo sentimento le pervade.
Ma piuttosto di quando entrano nel negozio di elettronica. Sì, perché è d'obbligo precisare che loro non si sentono affatto digital divided, che la loro conoscenza in materia è di gran lunga superiore alla media delle loro coetanee, che in ogni caso si sentono aperte ad imparare, si lasciano incuriosire da questa o quest'altra diavoleria ritenendosi anche abbastanza rapide nell'apprendere.
Eppure...
Eppure già entrando l'età media dei commessi è una prima cosa su cui evitano di riflettere, e nonostante ciò si rivolgono a loro con quella strana deferenza che immediatamente fa trasudare senso di inferiorità.
Poi quando questi, dall'alto della loro acne non ancora assorbita, si rivolgono distrattamente con un "prego signora" che fa più che intuire il divario generazionale, il sudorino dell'inadeguatezza le pervade e capiscono che non c'è più scampo. Ogni presunta o reale dimestichezza con la tecnologia parrà a questo punto se non altro ridicola.
E quando in aggiunta a ciò devono farsi spiegare le sigle GFR RWC P6WQ snocciolate con rapidissima nonchalance dai ragazzetti, la frittata è fatta e il loro fingere tranquillità, compiacimento o entusiasmo ormai è inutile.
Ma quando infine sentono una voce provenire dal corpo di un bel ragazzone con il cartellino del negozio sul petto che le apostrofa con un "Salve prof, si ricorda di me? Lavoro qui ora...", tutti i loro pensieri si sciolgono, la loro età sembra un ostacolo ormai insormontabile, mostrano tutta la loro contentezza per il lavoro all'ex alunno e si stupiscono interiormente di come abbia fatto uno dei più simpatici, ma meno dotati della classe ad avere forse per primo trovato lavoro.
Ma, soprattutto, non potranno fare a meno di sentirsi stupide.
No, non si parlerà di questi casi né dei molteplici altri in cui questo sentimento le pervade.
Ma piuttosto di quando entrano nel negozio di elettronica. Sì, perché è d'obbligo precisare che loro non si sentono affatto digital divided, che la loro conoscenza in materia è di gran lunga superiore alla media delle loro coetanee, che in ogni caso si sentono aperte ad imparare, si lasciano incuriosire da questa o quest'altra diavoleria ritenendosi anche abbastanza rapide nell'apprendere.
Eppure...
Eppure già entrando l'età media dei commessi è una prima cosa su cui evitano di riflettere, e nonostante ciò si rivolgono a loro con quella strana deferenza che immediatamente fa trasudare senso di inferiorità.
Poi quando questi, dall'alto della loro acne non ancora assorbita, si rivolgono distrattamente con un "prego signora" che fa più che intuire il divario generazionale, il sudorino dell'inadeguatezza le pervade e capiscono che non c'è più scampo. Ogni presunta o reale dimestichezza con la tecnologia parrà a questo punto se non altro ridicola.
E quando in aggiunta a ciò devono farsi spiegare le sigle GFR RWC P6WQ snocciolate con rapidissima nonchalance dai ragazzetti, la frittata è fatta e il loro fingere tranquillità, compiacimento o entusiasmo ormai è inutile.
Ma quando infine sentono una voce provenire dal corpo di un bel ragazzone con il cartellino del negozio sul petto che le apostrofa con un "Salve prof, si ricorda di me? Lavoro qui ora...", tutti i loro pensieri si sciolgono, la loro età sembra un ostacolo ormai insormontabile, mostrano tutta la loro contentezza per il lavoro all'ex alunno e si stupiscono interiormente di come abbia fatto uno dei più simpatici, ma meno dotati della classe ad avere forse per primo trovato lavoro.
Ma, soprattutto, non potranno fare a meno di sentirsi stupide.
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