Dalla loro postazione privilegiata di osservatrici, le supermamme che aspettano dalla parrucchiera mentre lavano e tagliano i capelli alle proprie figlie si trovano in bilico tra passato e futuro. In un presente che è difficile da interpretare. Osservano quel profilo rilassato mentre la ragazza sciacqua le ciocche morbide, musetto di topolino identico a quello che per primo era stato immortalato in bianco e nero a contrasto in quell’ecografia. E chi se lo immaginava proprio così? Bello, morbido e levigato, da ripassare mille e mille volte con lo sguardo o con un dito (e chissà quale essere maschile per primo lo sfiorerà…) Mentre le forbici lasciano cadere a terra fiocchi di pelo, avvolte nel mantello le bambine si guardano allo specchio, già piccole donne consapevoli che quello è un loro momento di relax, noia e vanità. E le supermamme annusano l’aria che è intrisa di un futuro quasi presente, di cambiamenti imminenti nel corpo e nel carattere, di sguardi un po’ più maliziosi o scontro...
...sono quelli di tutte le supermamme, quelli che per ultimi si fermano in tutte le case del mondo.