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Mani intrecciate

Per le supermamme che si spostano tra i ghiacci, le savane, i boschi, le mangrovie lungo i propri percorsi, viaggiare con i propri cuccioli è motivo di gioia, orgoglio e piacere. Sentimenti uniti, a volte, a rimpianti, noia e fastidio.
Infatti durante gite fuori porta, viaggi e viaggetti le supermamme possono arrivare a rimpiangere i ritmi e le mete di quando morose o giovani spose (si può esserlo anche fino ai 40 se non si ha ancora partorito…) girovagavano alla ricerca di angolini culturali, romantici, con giornate stakanoviste alternate a lunghe soste contemplative.
Possono arrivare ad annoiarsi (ma non poi tanto!)davanti all’ennesima “Città del sole”, alle infinite corse tra le colonne di un monumento, agli “aspetta ancora un attimo”, agli sbuffi e uffa per qualche bocconcino di cultura di troppo.
Possono arrivare ad indispettirsi quando facendo notare le perle e il pizzo della Madonna di Filippo Lippi (a proposito: che ritratto di supermamma con quel bambino teneramente avvinghiato) i loro cuccioli anziché ascoltarle girano per la sala guardando il pur bel soffitto.
Sì, possono arrivare a ciò ma niente è più fantastico per loro che girovagare per il mondo con le mani intrecciate a quelle di quegli esseri curiosi, pieni di meraviglia, desiderosi di conoscere che sono i loro figli; e provare a vedere il mondo con i loro occhi ancora pieni di spazio per accogliere.

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