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triduo pasquale

Le supermamme in questi giorni di "triduo" sentono riaffiorare dentro di loro immagini e sensazioni sopite in angoli lontani della memoria. Riaffiora il primo giorno di vacanza, il giovedì, a gironzolare tra prato- strada- garage finchè la giornata ormai più lunga portava le ombre del crepuscolo e il fresco, mentre i propri genitori erano impegnati a travasare il vino nelle bottiglie succhiando da quella cannuccia. Il venerdì le supermamme stavano al sole del pomeriggio a giocare (e che altro sennò) ma si ricordano che alle tre in punto pensavano a nostro Signore in croce, con una strana sensazione che quel tepore e quella gioia dentro stridessero con il temporale e il cielo scuro che caratterizzarono quel giorno in cui ora trasmettevano solo musica classica. E il sabato, poi, spesso radioso di luce, da assaporare ancor più che il giorno di Pasqua stesso, si concludeva sempre con il rito di pittura delle uova, in cucina. Uova da rompere il giorno dopo in una battaglia famigliare a chi aveva il guscio più duro (e quasta tradizione non si potrà mica abbandonare, no?)
E le supermamme rivivendo questi flash del loro passato così recente e remoto sanno che oltre al vetro della memoria stanno pensando alle loro creature e si chiedono cosa delle odierne giornate resterà nei cuccioli da grandi e se quella strana ancestrale sacralità che permeava quei giorni esista ancora nei loro figli e se questo non dipenda forse da loro, meno certe, sicure, tradizionali e più alla ricerca delle loro supermamme. E si chiedono "chissà se è un bene o un male".
Buona Pasqua a tutti!

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